Il Sedile

No alla data di scadenza dell’olio sul contenitore, altra decisione a danno degli ulivicoltori pugliesi

Era di 18 mesi ma ora l’UE lascia carta bianca ai produttori.  

Cronaca/ di Redazione

Togliere la data di scadenza dell’olio di oliva per favorire lo smaltimento delle vecchie scorte si traduce in un grave danno dei consumatori che acquisteranno inconsapevolmente prodotto che invecchiando perde le sue benefiche proprietà organolettiche. La data di scadenza per l’olio di oliva non sarà più di 18 mesi, ma potrà essere decisa liberamente dagli stessi imbottigliatori, il che equivale di fatto a cancellarla, poiché ognuno potrà metterla in base ai propri interessi commerciali ed è evidente il rischio che in molti ne approfitteranno per smaltire l’olio vecchio. 

Un grido d’allarme che viene lanciato da Coldiretti Puglia per bocca del suo Presidente Gianni Cantele, successivamente all’esito delle votazioni della Commissione politiche dell’Unione Europea del Senato che ha esaminato la Legge europea 2015 diretta a modificare l’articolo 7 della legge n. 9 del 2013 nella parte in cui prevede un termine minimo di conservazione non superiore ai diciotto mesi per l’olio di oliva.

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che con l’invecchiamento – precisa la Coldiretti – l’olio comincia a perdere progressivamente tutte quelle qualità organolettiche che lo caratterizzano (polifenoli, antiossidanti, vitamine) e che sono alla base delle proprietà che lo rendono un alimento prezioso per la salute in quanto rallentano i processi degenerativi dell’organismo.

La Puglia rappresenta quasi il 40% della produzione olivicola italiana che conta un fatturato di 522 milioni di euro l’anno. Il tessuto imprenditoriale è rappresentato da 270 mila imprese olivicole esistenti, pari al 22% delle aziende italiane. Anche gli oli DOP pugliesi registrano il fatturato più alto d’Italia, pari a circa 28 milioni di euro. Ha ottenuto il riconoscimento comunitario per 5 oli DOP (Denominazione d’Origine Protetta) al ‘Terra di Bari’, ‘Terra d’Otranto’, ‘Dauno’, ‘Collina di Brindisi’ e ‘Terre Tarentine’ ed una produzione pari a 11 milioni di quintali di olive ed oltre 2,2 milioni di quintali di olio, con un’incidenza della produzione olivicola regionale su quella nazionale pari al 36,6% e al 12% di quella mondiale.

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