Dopo anni di lotte Nuova Messapia è riuscita a far aprire un fascicolo sull’inquinamwnto dell’hinterland industriale di Galatina-Soleto. A Novembre erano state raccolte 500 firme.
Soleto– Le avevano provate e tentate tutte quelli dell’Associazione Nuova Messapia. L’ apice si era avuto a Novembre quando erano state raccolte ben 500 firme, in rappresentanza di altrettanti cittadini, per chiedere alla Procura della Repubblica che fosse aperto un fascicolo per indagare sull’inquinamento prodotto da alcune aziende situate nell’ hinterland industriale tra Galatina e Soleto. Solo pochi giorni fa a Soleto avevano organizzato una lenzuolata, rivestendo di lenzuola bianche tutta la città, per chiedere che fossero effettuate analisi sul latte materno e su tutti i prodotti latteari oltre che su derivati da cereali, per verificare l’eventuale presenza di sotanze cancerogene presumibilmente emesse da sei aziende della zona.
I motivi dell’ azione di protesta e del coinvolgimento della Procura è da rinvenirsi nella forte incidentalità di tumori, di ben lunga superiore ad ogni media nazionale, sulla popolazione compresa nel triangolo tra Soleto-Galatina-Corigliano. Hanno lottato senza mai cedere ed alla fine hanno vinto.
È stata avviata ora un’inchiesta sui fumi industriali degli stabilimenti di Galatina e Soleto. Il fascicolo, al momento contro ignoti, contiene un’ipotesi di reato precisa: getto pericoloso di cose. Questa è l’accusa formulata dal procuratore aggiunto Ennio Cillo. La materia è delicata e coinvolge come detto 6 tra le più grosse aziende della zona industriale. Sono quelle che sono state elencate nell’esposto delle 500 firme, depositato l’11 novembre scorso in Procura : Minermix, Zincogam, Fonderie De Riccardis, Nuzzaci Strade, Salento Bitumi e Colacem.
Non sarà facile individuare eventuali e precise responsabilità, ma la Procura ha deciso di procedere su quella che nel Salento è in ogni caso un dato di fatto incontrovertibile. Già nel 2008, il Piano Regolatore della Qualità dell’Aria, redatto per conto della Regione Puglia da Arpa Puglia, CNR, ISAC Università degli Studi di Bari e di Lecce, ha ribadito che il territorio compreso tra i comuni di Soleto, Galatina, Sogliano Cavour, Cutrofiano, Corigliano d’Otranto è fortemente condizionato dalla presenza di quasi il 50% degli impianti ritenuti insalubri nell’intera provincia di Lecce.Si comincia da lì.