Il Sedile

AMBIENTE/Il “Salento Climbing Fest 2013” mette in serio pericolo il “Ciolo”

Il Ciolo

di Redazione

Il grido di allarme arriva da Padova con una lettera della signora Erminia Manfredini, legale rappresentante della cooperativa ViaggieMiraggi, indirizzata al Coordinamento Civico per la Tutela del Territorio e della Salute del Cittadino che segnala e mette in guardia dallo stato di pericolo derivante da un tipo di sport “aggressivo” per il territorio e l’ambiente del quale si intende fare una manifestazione nel Salento. Si tratta del Climbing che consiste in una forma di arrampicata sportiva di pareti. La manifestazione interessa la zona del parco del Salento compresa tra Otranto e S. Maria di Leuca ed il bosco di Tricase. Per effettuare tali manifestazioni sportive occorre, in alcune zone in cui la montagna è più selvaggia e quindi più pericolosa per essere arrampicata, essere messa “in sicurezza” ossia “spianata”. Per tale intervento di “messa in sicurezza” delle pareti rocciose a falesia della località “Ciolo” il Comune di Gagliano del Capo ha predisposto un intervento per un importo addirittura di ben 500.000 euro. L’ordine di grandezza del finanziamento dà di per se una chiara idea dell’entità dell’intervento e del potenziale impatto sul paesaggio. Mentre in altre località alpine si corre ai ripari dopo la constatazione degli scempi perpetrati in relazione a tali attività di sport-industrializzato, vedi ad esempio gli impatti  causati in pregevoli località dolomitiche, da noi si intende dare il via al degrado. I gravi precedenti dpurtroppo non insegnano niente e se sbagliare è umano perseverare è stolto e pertanto bisogna fermare gli stolti a monte per evitare ogni disdicevole tentativo di portare a degrado  un luogo così importante e caratteristico come è l’insenatura del Ciolo conservandolo nella sua  funzione di naturale bellezza paesaggistica assai ammirata ed invidiata da tutti. 

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