“Se non lo farete in caso di conferimento irregolare multeremo tutto il condominio”.
Lettere/di Amedeo Venturiero
Caro Direttore,
questa volta ci tengo a precisare che scrivo non per ciò che riguarda la Legge sulla Privacy ma per informare qualcuno che, l’Azzeccagarbugli, nei “I Promessi Sposi”, era l’avvocato che a spada tratta difendeva i potenti che, francamente, in questo caso non vedo. Voglio ricordare, sempre a quel qualcuno, che ormai nemmeno i francobolli hanno bisogno del lecchino: sono adesivi.
Detto ciò, ci tengo a richiamare alla memoria, soprattutto per chi la tiene a breve termine, che nel lontano 2002 fui chiamato dall’allora CSA (amministrazione Garrisi) ad occuparmi proprio della sensibilizzazione in materia di rifiuti. All’epoca ricordo che, Amante era il presidente dei revisori contabili della CSA, rappresentando il Comune (con socio di minoranza Ecotecnica, mentre, svolgeva lo stesso compito presso MTA Maglie ma in rappresentanza di Ecotecnica. Nulla di fuorilegge). Mauro era consigliere comunale, De Matteis P. era, credo, Presidente o responsabile di una Cooperativa che, per conto della CSA si era occupata, dietro pagamento, della distribuzione dei sacchetti.
Mi sono sempre battuto, anche quando, chi ora si erge paladino dell’ambiente, in quel tempo la pensava in maniera diversa. Tutt’oggi continuo a battermi contro chi non rispetta le leggi e l’ambiente, inquinandolo e deturpandolo.
Il mio percorso formativo cominciò a
Roma seguendo i corsi per l’A.D.A., associazione autodemolitori Italia,
proseguì una collaborazione con Omicron (quindi Acab), con Ecotecnica
S.R.L., in Confcommercio tra i vari ruoli istituzionali quello di
Responsabile Provinciale Qualità e Ambiente.
Sono stato il
Coordinatore degli Ecovolontari della CentroSalentoAmbiente (Città di
Galatina – Ecotecnica S.R.L.) e mi fermo qui in quanto, sarebbe troppo
lungo elencare tutti gli incarichi ricoperti.
Per chi spesso, forse, non avendo null’altro da fare si chiede a che titolo intervengo sulle varie problematiche del nostro Paese, rispondo di essere Cittadino di Galatina e solo per questo ho il diritto/dovere di esprimere i miei pensieri e tutto il mio Sapere.
Mi piacerebbe che chi ci
amministra, spiegasse alla Città chi seleziona i nostri rifiuti, chi
provvede alla pesatura prima e dopo la selezione, chi li trasporta e li
conferisce in discarica.
Cosa cambia per la ditta che gestisce il
servizio, anche solo la variazione di piccole percentuali sia per la
parte riciclabile che per la parte non riciclabile.
Come fa il gestore a distinguere la provenienza e quindi, la quantità di tutti i rifiuti riciclabili e non, prodotti da noi.
Leggo, nella lettera del Sindaco Amante, firmata anche dall’Assessore Dettù che il loro obiettivo è il raggiungimento dell’80% di raccolta differenziata, poi nel leggere il nuovo bando di gara per la gestione rifiuti (se mai si farà), come punto essenziale, chiedono a chi dovesse vincere di garantire il 65% di raccolta differenziata.
Inoltre pubblicizzano che nel 2018 è stato raggiunto il 67,5% di raccolta differenziata, mi piacerebbe che spiegassero alla Città se hanno tante idee, ma ben confuse oppure, o danno solo i numeri.
Approfitto inoltre, da questo giornale, a lanciare un invito al Sindaco e all’Assessore ad un incontro pubblico, magari nella sala del Cavallino Bianco, almeno la si utilizza per qualcosa, visto quanto ci è costato.
Arriviamo al punto cruciale:
Come dicevo, non è mia intenzione ritornare al Garante della Privacy ma, se qualcuno avesse voglia di capire veramente quello che si può o che non si può fare, anche per capire se qualcuno stia giocando con la questione, consiglio vivamente di andarsi a leggere con attenzione gli articoli precedentemente pubblicati dal Sedile.
Sabato 09-03-2019
ore 8,15 vengo contattato dall’Amministratore del mio condominio per
ritirare degli avvisi da esporre nell’atrio. Dato che sono il
rappresentante della scala in cui abito, prima di affiggerli chiesi lui
spiegazioni e mi riferì di essere stato invitato presso l’ufficio TARI
(seguito da una loro mail) i quali gli avevano chiesto di esporre alcune
locandine nei suoi condomini.
La cosa più divertente da parte
loro, è stata il chiedere a lui, e a tutti gli altri Amministratori di
Condominio, di cercare di convincere i condòmini a personalizzare i
propri bidoncini della spazzatura con il proprio nome/cognome o con le
sole iniziali prima di depositarli sul proprio marciapiede.
Mi viene da ridere perché, se dovessimo accettare di farlo, saremo i primi a rinunciare alla legge sulla Privacy perché saremo noi stessi a voler mettere a disposizione dei nostri amministratori pubblici i nostri dati, così da poter essere identificati e, in seguito, multati.
All’Amministratore
Condominiale, inoltre, è stato anche ribadito che qualora i condòmini
non fossero d’accordo con il siglare i propri bidoni (cosa certa), una
volta accertato anche un solo conferimento non conforme e qualora non si
dovesse risalire con certezza al responsabile, la multa da parte delle
autorità verrà recapitata all’intero condominio.
Non ci posso credere.
Ricordando a tutti che, in Italia vige per Costituzione e per Legge IL PRINCIPIO DELLA RESPONSABILITA’ PERSONALE, in parole povere si può sanzionare solo e soltanto l’autore del ”REATO”, no a CI COIU COIU.
Per concludere, ma solo per ora, vi invito a leggere quel che scrive L’Avvocato Maurizio Tarantino del foro di Bari, in data 24-05-2018
Il caso di Rivoli.
Il 30 marzo 2017 gli agenti della polizia locale di Rivoli hanno elevato una multa da 300 euro ad un condominio perché la raccolta differenziata non era stata fatta a norma di legge.
Avverso tale provvedimento, il condominio ha proposto ricorso innanzi al giudice. Il Tribunale di Torino ha accolto il ricorso e per l’effetto ha annullato la sanzione.
Secondo il giudice torinese “la responsabilità di chi commette un’infrazione è personale e il condominio non è obbligato a vigilare sui bidoni e su cosa vi viene conferito all’interno”.
A seguito della pronuncia, si è appreso dalle notizie degli organi di stampa, che il sindaco adito ha criticato il provvedimento in esame.
Difatti, secondo il primo cittadino, questa sentenza fa giurisprudenza e lo fa a svantaggio di tanti comuni in quanto mancano le “armi” contro i cittadini incivili, contro coloro che non rispettano l’ambiente e la comunità in cui vivono ed in definitiva non rispettano neanche loro stessi.
Per tali motivi, il sindaco e l’assessore all’ambiente hanno evitato il ricorso in appello in quanto “il rischio di perdere è troppo elevato e noi come ente non possiamo affrontare un giudizio sapendo già di poter soccombere”.