Il cimitero di Galatina, sporco ed abbandonato, è nel degrado

245789Cronaca/ di Vito Lisi

Galatina – Sono le 11.00 di un insolito gelido giorno d’inverno, un’anonima telefonata m’invita a fare una visita al cimitero di Galatina che, secondo l’interlocutore anonimo, si trova in uno stato di abbandono. La segnalazione mi lascia per un attimo perplesso e dubbioso, ma anche amareggiato per l’ennesima denuncia di disagio che la nostra amata Galatina è costretta a subire.

Giunto nel parcheggio antistante al camposanto percepisco un singolare silenzio e una quiete mai provata prima. Mi avvio verso l’entrata; un gruppo di gatti che staziona nei pressi del cancello, spaventati dalla mia presenza cercano riparo presso i loculi antistanti l’inferriata, mentre un temerario gatto nero, niente affatto spaventato, sembra fare servizio di accoglienza. Il mio percorso prosegue presso il colonnato dove è situato l’ufficio del guardiano/necroforo, è chiuso, a quanto pare, da diverse settimane, di fronte alla porta del suddetto ufficio c’è una bacheca dove penzolano delle chiavi, forse quelle delle tombe dei privati, il tutto incustodito.

Ma il ribrezzo è forte quando percorrendo i viali dei loculi dei comuni mortali, la sporcizia e i fiori buttati per terra danno un senso di irrispettosa incuria.

In quel luogo hai la sensazione che il tempo si fermi, percorri i viali e lo sguardo è rapito dalle foto dei defunti, per questo non mi accorgo che l’orologio segna le 12.20. Ma la sirena che annuncia la chiusura del cancello da parte del custode è suonata? Questa la domanda che subito mi sfiora la mente, perché sono già a circa 20 minuti di ritardo della chiusura prevista per le 12.00. Arrivo nuovamente al colonnato e mi accorgo che il cancello è ancora aperto incustodito, sono le 12.35.

Il Cimitero di Galatina dunque soffre per tutti i suoi defunti, abitanti di un cimitero incivile, lasciato nel degrado? I custodi che fine hanno fatto? A chi chiedere, a chi rivolgersi, anche solo per trovare un caro amico scomparso laddove ci si perda nelle vie del cimitero? Del custode neanche l’ombra.

La civiltà di un paese si scopre nel suo cimitero che sa comunicare tranquillità, pace, decoro, come un piccolo regno dove ricordare i defunti in modo dignitoso. Per fortuna il nostro cimitero non è ancora un posto squallido, ma da mantenere e da rivalutare. Dov’é il Comune?