Cronaca/di Redazione

Da Palazzo Orsini continuano a susseguirsi fumate nere. Altro che morto un papa se ne fa un altro. Facile a dirsi, ma poi a mettere d’accordo il sinodo ce ne vuole. E pare proprio che la matassa sia davvero molto ingarbugliata perché il bandolo non stanno riuscendo proprio a trovarlo.

E la gente si interroga: cosa mai impedisce al Sindaco decisionista di decidere chi debba prendere il posto del dimissionario Ugo Lisi? Sembra proprio sia rimasto vittima della ragnatela da lui stesso tessuta per vincere le elezioni. Ed in quella ragnatela si stano incastrando in tanti compresi tessitori di lungo corso.

Ormai è certo che le cose all’interno della maggioranza non sono così lineari come ci hanno fatto credere in questi primi due anni di mandato e la vacanza dell’assessorato ha aperto appetiti e dinamiche interne che ora bloccano la soluzione della vicenda.
Sappiamo che Spoti è il più accreditato ad occupare la poltrona vuota ma la cosa non è così semplice come potrebbe sembrare dall’esterno. Perché? Forse perché, come dicono i ben informati, quell’assessorato non è nella sua disponibilità ma in quella della Lega.

D’accordo, anche Spoti è vicino alla Lega e, a quanto è dato di sapere, alle imminenti elezioni europee voterà il partito di Salvini e sosterrà il senatore Roberto Marti, trovandosi così fianco a fianco con Pippi Mellone.

Ma lui il posto in Giunta lo ha già avuto e l’ha occupato con l’assessore ai lavori pubblici Carmine Perrone. Un ingresso di Spoti nell’esecutivo deve passare necessariamente dalle dimissioni dell’avvocato di Collemeto, già vice sindaco di Sandra Antonica. E pare che su questa pista si stia lavorando, con Perrone che avrebbe la lettera di dimissioni già pronta in tasca. Così almeno non darebbe l’impressione che ancora una volta un Sindaco lo manda a casa anzitempo. Il che porterebbe a due caselle da occupare.
Una con Spoti. D’accordo. E l’altra?
Per la seconda casella sta prendendo piede un’ipotesi che potrebbe accontentare due esponenti politici. Ipotizziamo: l’attuale presidente del Consiglio Comunale, Francesco Sabato, potrebbe andare a fare a pieno titolo l’assessore, magari con delega allo sport. Ciò aprirebbe le porte del consiglio comunale a Daniela Sindaco, già consigliera e assessore in diverse legislature. A quel punto la contropartita per Anna Maria Congedo sarebbe la poltrona di presidente del Consiglio, lasciata libera da Sabato.

Data la litigiosità e il forte antagonismo con cui ha sempre affrontato il dibattito ed il confronto con le minoranze riteniamo sia, in tutto il conclave, la meno indicata a rappresentare l’intero Consiglio comunale nella sua interezza ed unità. Sarebbe una scelta assai infelice.

Questo, però, impedirebbe l’ingresso di Dario Franco in Consiglio comunale.
Potrebbe essere questa la quadratura del cerchio?

Intanto si fanno strada le voci che ricostruirebbero le motivazioni alla base delle dimissioni di Lisi. Dimissioni tutt’altro che spontanee ma frutto di pressioni da Lecce (“Lisi occupa un assessorato a Galatina e non si sta dedicando a pieno alla campagna elettorale di Lecce”) e pressioni da Galatina (“Lisi è impegnato nella campagna elettorale di Lecce e non si sta dedicando a pieno al ruolo di assessore di Galatina”). I malumori incrociati avrebbero portato Lisi alle dimissioni prima di essere defenestrato dal Sindaco, destinatario dei diversi malumori.