Lavorerà per sei mesi e per 30 ore settimanali nel Servizio Cultura. Una nota del Segretaro del PSI cittadino.
Galatina – Il Comune di Galatina , almeno per sei mesi, ha una nuova impiegata, a comando, per 30 ore settimanali, proveniente dall’organico della Provincia di Lecce. E’ quanto si desume dalla delibera di Giunta n.253 del sette luglio 2015 in cui si legge che : ” l’Assessore alla Cultura, prof.ssa Daniela Vantaggiato, ha evidenziato la necessità e l’urgenza di disporre di un’unità lavorativa da assegnare al Servizio Cultura e Comunicazione di questo Ente, in ragione del prossimo collocamento a riposo del personale attualmente impiegato, allo scopo di assicurare continuità nell’espletamento delle attività di competenza (…)”.
Naturalmente essendo gli uffici comunali oberati, di impegni e di lavoro e non potendo quindi assegnare a detto Servizio del personale interno hanno pensato bene di avvalersi di personale con significativa esperienza e competenza in materia di altro Ente. Pertanto il Sindaco Montagna, ha indirizzato al Presidente della Provincia di Lecce ed al Dirigente del Settore Risorse Umane e Finanziarie una richiesta di autorizzazione alla sig.ra Angela Colonna, a prestare servizio, in posizione di comando presso il Comune di Galatina, per n. 30 ore settimanali e per la durata di sei mesi.
Non ci è dato di sapere, in quanto non si evince dalla delibera se le qualità professionali e le competenze specifiche al ruolo, trattandosi di una richiesta nominativa, siano state scoperte nella sig.ra Colonna dall’ Assessore alla cultura o dallo stesso Sindaco.
Pertanto essendo le parti daccordo su tutto, la Giunta ha deliberato di prendere atto del provvedimento del Presidente della Provincia di Lecce, con il quale è stata accolta la richiesta avanzata dal Comune di Galatina per l’assegnazione provvisoria della sig.ra Angela Colonna, e di assegnarla al servizio “Politiche Sociali, di Parità e Giovanili”- presso il Comune di Galatina.
Sulla vicenda vi è da registrare un intervento del segretario locale del PSI, Giuseppe Spoti, che amplia la propria analisi politica coinvolgendo anche i rapporti tra Ambito Territoriale ed ASP Cuore Immacolato alla luce di quanto verificatosi lo scorso anno in un concorso per mediatrici famigliari.
” L’allegra gestione con cui si continua a procedere in materia di assunzioni da parte della Giunta Montagna – afferma il segretario del PSI cittadino-presta ancora una volta il fianco a critiche e dubbi di varia natura. Il ricorso all’Istituto del “comando” è stato ancora una volta usato come uno dei tanti mezzucci di questa amministrazione per continuare indisturbata nella tessitura della propria rete di clientele politiche”.
“Dall’ing Gianluca Saracino a Presicce alla sig.ra Colonna a Lecce, con tutto il rispetto delle loro capacità professionali, sembra che questa Amminstrazione abbia una propria rete di scopritori di talenti della pubblica amministrazione da poter richiedere, o meglio dire da sottrarre, alle amministrazioni di appartenenza”
” In modo particolare, poi, – continua Giuseppe Spoti- la fiducia politica si riduce al minimo quando ad essere coinvolta risulta essere l’assessore Vantaggiato in cui riponiamo credibilità zero, e non per principio preso ma per quanto e per come ha gestito nei settori di cui è responsabile”
” Dovremmo forse ricordare – prosegue il segretario socialista- quanto successo con il concorso per mediatrici famigliari? Dovremmo forse ricordare che colei che si era qualificata prima nel concorso non aveva neanche i titoli per parteciparvi? Dovremmo ricordare che è dovuto intervenire il Consiglio di Stato per rimuoverla dal posto in cui nonostante tutto la si stava facendo continuare a lavorare? ”
“Il mio augurio- concluda la nota- è che i consiglieri comunali UDC, Pasqualina Villani e Giacarlo Coluccia, intervengano decisi nel sensibilizzare il loro assessore regionale al Welfare, Salvatore Negro, affinche intervenga e faccia controllare meticolosamente tutto ciò che è successo e continua a succedere nei rapporti tra ASP ed Ambito di Zona che sembra essere diventato un “feudo privato” ove di tutto vi regna tranne la trasparenza e la meritocrazia”.