Cronaca/di Andrea Salvati
Leggo con grande divertimento la serafica replica del Pd locale. Che dire, l’hanno toccata piano: un banale articolo di commento li ha letteralmente costretti a reagire in maniera così scomposta.
Un fiume in piena di livore e offese, neanche troppo celate, da chi ritiene scandaloso che esistano valutazioni politiche autonome. Ad una analisi, condivisibile o meno, basata sui numeri, che non contiene alcun tipo di polemica o offesa, sentono il bisogno di rispondere dimostrando quanta bontà grondi dai loro artigli. È chiaro che ancora conservano il rancore della campagna elettorale amministrativa.
Alla faccia dell’invito a partecipare e all’apertura del triumvirato che guida il PD Galatinese.
Purtroppo per loro, il popolo del centro sinistra galatinese non si limita ad essere ornamento ai loro comizi o alle loro iniziative. Non possono pretendere di controllare anche i pensieri di chi ha votato alle primarie aperte. Loro sono solo il gruppo dirigente, pro-tempore, del Partito Democratico galatinese, che ha una storia importante, e non hanno avuto una investitura da Santa Inquisizione. Si chiama dibattito democratico.
Così come il richiamo alle alleanze amministrative locali, da sempre protagoniste di accordi civici (saranno così duri anche con Emiliano o Minerva, notoriamente aperti ad alleanze inedite?), non è funzionale alla loro replica, se non per svelare nervosismo e fastidio in chi non segue la loro narrazione o le loro sorti personali.
Non so quale parola in “primarie aperte ai non iscritti e ai simpatizzanti” gli sfugga. A Galatina, come in tante città d’Italia, il centrosinistra non è unito in un unico dogma (si chiama sempre democrazia). In quattro coalizioni, alle amministrative dello scorso anno, erano presenti 4 liste che si richiamavano al centro-sinistra. Porsi domande su questo ovviamente no. Si chiama capacità di autocritica che vedo sviluppatissima in questo nuovo corso che mi faceva ben sperare.
Mi fa piacere aver scosso così tanto le loro coscienze e immagino quanta gente, magari indecisa se entrare o no nel loro circolo, ora non veda l’ora di sentirsi abbracciata da questo amorevole gruppo di persone, così aperte a chi ha un pensiero autonomo. Insomma, cittadini, accorriamo ad applaudire ai loro comizi e votiamo i loro candidati senza fiatare e senza commentare. Un invito irrinunciabile.