L’ ex Tribunale non possiede più i requisiti per diventare nell’immediato la nuova casa degli uffici comunali. Ma cosa abbiamo pagato finora?
Sinceramente la cosa non mi stupisce. Sin dai tempi della Giunta Montagna eravamo i soli ad affermare che l’ex Tribunale non aveva i requisiti per realizzare ciò che troppo ambiziosamente si voleva far credere realizzabile.
La ristrutturazione dell’edificio, nella testa degli amministratori, avrebbe dovuto farlo diventare la sede della quasi totalità degli uffici comunali. Eccezion fatta per i pochi ospitati a Palazzo Orsini tutto il resto si sarebbe trasferito nell’ex Tribunale. I risparmi, si diceva, sarebbero stati notevoli ed avrebbero contribuito, unitamente alla vendita degli immobili liberati, a risanare le finanze comunali.
Era cosa assai problematica ed oggi i fatti ci danno ragione. Durante il percorso “dall’idea alla realizzazione” cadde anzitempo la Giunta Montagna ed a Galatina giunsero altri due geni della lampada: il Commissario Straordinario dott. Aprea che si trascinò appresso l’ing. Zaccaria. Quest’ultimo poi, a sua volta, si trascinò appresso, per non soffrire di solitudine, un pò di famiglia.
Con due delibere si capì subito dove volevano andare a parare. Con la prima la ristrutturazione delll’ex Tribunale divenne opera prioritaria da realizzare. Con la seconda si dava indirizzo di procedere celermente al bando di gara.
La Stazione Unica Appaltante della Provincia di Lecce intraprese celermente i lavori e portò a compimento il bando di gara. Apriamo una parentesi con un flash back per dire che l’importo complessivo dei lavori da eseguire era stato quantificato in 269.650 euro ricavati rastrellando residui inutilizzati di mutui con la Cassa Depositi e Prestiti che invece di essere restituiti per diminuire il carico di debiti pluriennali del Comune, come da indirizzo Corte dei Conti, fu deciso di utilizzarli a tal fine.
A gara conclusa risultò prima classificata la ditta Progress Impianti Group che però rivelava qualche problema di irregolarità fiscale di cui la stessa esibiva successiva documentazione di accoglimento, da parte di Equitalia, di richiesta di rottamazione cartelle. Alla pressione da parte della Stazione Unica Appaltante per sapere se avessero sciolto i dubbi sulla bontà dei lavori in oggetto il Comune rispose che intendeva avvalersi della facoltà di non procedere all’assegnazione e di revocare la procedura di gara.
Contestualmente, si procedette anche ad annullare le due delibere commissariali relative alla preminenza dei lavori di ristrutturazione e quella del bando di gara.
Cosa era successo? Sinteticamente diciamo che era stato nominato un nuovo Rup nella persona dell’arch. Miglietta. A lui si era chiesto di far sapere se: i lavori di manutenzione e gestione dell’ immobile fossero veramente economici come prospettato, l’effettiva cantierabilità dell’intervento e le criticità connesse con l’immobile.
Risposta sconsolante su tutti e tre i fronti. I rilevi dell’arch. Miglietta hanno fornito un quadro diametralmente opposto a quello dei tre Zaccaria. Gli interventi manutentivi sugli impianti elettrici, afferma il Miglietta, al fine del risparmio energetico non costano 48.000 euro, come si era detto, bensì 100.000. Bisogna rimodulare completamente gli interventi di opere edili per la partizione dei locali ai fini di un loro utilizzo funzionale. Bisogna indagare strutture ed impianti del piano interrato per verificarne lo stato di conservazione che al momento non è fattibile perché l’accesso era possibile solo da alcuni pozzetti esterni pericolosi e che pertanto occorre realizzare un nuovo collegamento verticale ed infine bisognava verificare anche lo stato di conservazione delle coperture della pavimentazione solare.
Alla luce di queste evidenze l’Amministrazione ha deciso di mettere da parte il progetto e concedersi tempo per riflettere se sarà il caso di riprenderlo nel futuro.
Naturalmente alcune domande-riflessioni sono d’obbligo.
Come verranno ora utilizzati i 269.650 euro non più utilizzati per la ristrutturazione dell’ex Tribunale? Ci auguriamo non vengano utilizzati in spesa corrente. Nella delibera n.101 del 7 novembre non si legge nulla a tal proposito. Non si potrebbe essere più chiari con un atto deliberativo?
Cosa si intende fare con l’assegnazione di incarico fatta dall’ing. Zaccaria Michele a Zaccaria Federica e Zaccaria Franco Adolfo visto che con determina del funzionario Serafino è stata data l’autorizzazione per il pagamento ai due di complessivi 1.200 euro? Niente conflitto di interessi? Niente illegittimità dell’atto? Chi ha stabilito l’importo? Alla luce delle conclusioni dell’arch Miglietta nessuna contestazione sul “lavoro” dei Zaccaria?
Alle evidenze degli atti esiste, infatti, soltanto una dichiarazione generica (non un atto protocollato ne una determina) dell’ing. Michele Zaccaria datata 10 ottobre 2016 con cui dichiara che in relazione al suo incarico di progettista di aver conferito incarico di collaborazione a Federica e Franco Adolfo Patera. Nel momento in cui poi cominciano i pruriti per il pagamento ai due “collaboratori” compare una autorizzazione (anch’essa senza alcun timbro di protocollo) da parte del dott. Aprea diretta al geom. Serafino, che nulla aveva a che fare con i lavori di questo settore, in cui si legge: “In relazione all’incarico di approvazione in oggetto ed a chiarimento della delibera n. 27 del 23.09.2016 si conferma la responsabilità in capo all’ing. Zaccaria firmatario del progetto già approvato e la cui gara è in fase di ultimazione con l’ausilio di tecnici da lui stesso individuati per i rilievi celerimetrici con la relativa restituzione grafica. Si autorizza pertanto la liquidazione in favore dei collaboratori.“.
Ritengo che una saggia Amministrazione, che tenga alla trasparenza ed alla legalità, debba sentire il dovere di prendere ed inviare tutto il fascicolo alla Procura della Repubblica affinché verifichi la sussistenza di eventuali irregolarità sia procedurali che sostanziali nella nomina e nel pagamento dei due professionisti.
Non si può e non si deve uscire da questa vicenda alla “Smorfia maniera” con un semplice “avimm sbagliato casa”
Cliccando sul documento a lato potete leggere la “lettera” di nomina dei suoi “collaboratori” fatta dall’ing. Michele Zaccaria.