Il Sedile

Appello di Davide Miceli agli elettori progressisti, laici e cattolici sociali “per non tornare indietro”

Lettere/di Davide Miceli

Care amiche e cari amici,

Domenica 26 ci attende una sfida epocale. Siamo chiamati a scegliere tra un passato recente, fatto di amministrazione scadente, molto pressappochismo, scarso ascolto e indisponibilità e soprattutto una totale assenza di politica, vuoto amministrativo e di progetto che ha consegnato la città alla rassegnazione e alla staticità e un futuro fatto di buona amministrazione, trasparente ed efficace, capace di restituire dignità alla città.

Non è questa la sede ricordare i fasti di Galatina, non siamo infatti persone abituate a celebrare il passato ma a costruire il futuro.

Non solo perché giovani, ma soprattutto perché attenti allo spirito del tempo.

Passata la fase asciutta dei programmi, dopo il 26 di giugno viene il tempo nuovo della politica, un tempo in cui tutti nessuno escluso tornano protagonisti della cosa pubblica non per facile espediente retorico ma perché le sfide imposte dal PNRR impongono una discussione collettiva delle comunità che per ricevere i finanziamenti di rilancio ai territori necessitano di cooperare con le realtà locali contingenti. Nessuno cresce da solo.

Crescita, un concetto scomparso all’orizzonte di senso dell’amministrazione uscente, abituata com’era al tanto meno tanto peggio, infatti è difficile che un cittadino comune ricordi il nome della maggior parte dei consiglieri comunali i quali si sono spesso limitati a ratificare per alzata di mano scelte prese da un gruppo ristretto di adepti.

La nuova stagione che ci attende è una stagione di nuovo protagonismo politico per Galatina non solo temporalmente ma anche qualitativamente.

Una classe dirigente degna di tal nome infatti non può limitarsi a ratificare scelte prese da altri ma deve aver la forza ed il coraggio di intercettare le istanze e le esigenze della società e tradurle in politiche attive la cui efficacia sia misurabile già nel medio termine.

Il voto della scorsa domenica dimostra come la maggioranza dei membri dello scorso esecutivo sia stata di fatto bocciata dall’elettorato: tre assessori su cinque non siederebbero neanche in caso di vittoria del loro candidato sindaco.

Questo è un dato eclatante ed unico in provincia che dimostra una sostanziale bocciatura del progetto politico del Polo Civico.

Del complessivo risultato di quella coalizione infatti una parte residuale ma non decisiva è stata costituita da un serbatoio di personale e forze politici reclutato negli ultimi mesi di amministrazione sulla scorta di accordi al ribasso che poco avevano a che fare con la crescita socio economica e culturale della città.

Un’amministrazione uscente, unico caso in questa tornata in tutta la Regione, non solo non è riuscita a vincere al primo turno ma ha addirittura un ulteriore infelice primato, quello di essersi classificata al secondo posto con margine inferiore di voti assai rilevante: una sonora bocciatura.

Una bocciatura del progetto politico, della classe dirigente, delle modalità politiche e relazionali.

Non solo Galatina non è bastata ai galatinesi, essendo l’amministrazione vittima di sé stessa e delle sue incongruenze, ma non ha saputo farsi capofila dei comuni circostanti in nessuna occasione: non una città che guida ma una città che è stata abituata (suo malgrado) a seguire a testa bassa.

Credete che la classe dirigente che ha già dato prova in questi cinque anni della propria inconsistenza ontologica possa reggere le sfide di un tempo cosi difficile?

Credete che gli stessi che si siano vantati di aprire un centro vaccinale o di aver distribuito i buoni covid come fosse stata un’opera di grande amministrazione – mentre avveniva fisiologicamente in tutto il resto d’Italia – sia in grado di avviare una fase di sviluppo extra ordinario e sostenibile nei prossimi cinque anni?

Immaginate che chi non abbia mosso un passo per difendere e potenziare l’ospedale, rilanciare il quartiere fieristico, costruire un percorso di turismo consapevole e attuare politiche di rilancio del commercio possa minimamente aspirare a una qualche forma di governance in linea con le attese dell’Europa e capace di farsi trainante del bacino Mediterraneo?

Ai commercianti, agli artigiani, agli imprenditori, agli operai, agli autonomi, ai precari, agli studenti e soprattutto ai giovani domando uno sforzo: Andiamo a votare per chiudere questa triste pagina di inconsistenza politica.

Proviamo a crescere uniti e forti, senza più guardare al passato per costruire un futuro in comune in cui ogni cittadino possa sentirsi parte del processo amministrativo: dal settarismo dell’amministrazione uscente alla città comunità, la Galatina di Tutti, che vi abbiamo raccontato in questi mesi.

Agli elettori progressisti, riformisti, laici e cattolici sociali va il mio appello a chiudere questa infausta stagione di un conservatorismo ripiegato su sé stesso che agogna al sostegno di forze stantie e decadenti non avendo saputo cogliere in questi anni nessuna occasione di reale apertura politica alle forze che governavano la nostra amata Puglia.

Un voto forte e chiaro per voltare pagina.

Io ci sarò, Galatina merita un’amministrazione all’altezza della sua storia e della sua bellezza.

Diamoci una mano, disegniamola insieme con Fabio Vergine Sindaco. 

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