Il Sedile

Approvato piano anti Xylella da 300 milioni nella Conferenza Stato-Regioni.

Cronaca/ di Coldiretti Puglia.

Approvato Il Piano per la rigenerazione del Salento in Conferenza Stato – Regioni, con maggiori risorse agli olivicoltori grazie agli interventi compensativi sulle calamità naturali e sulla sottomisura 5.2 del PSR e con il raddoppio dei fondi a disposizione dei frantoi per consentire una adeguata ripartenza al Salento.

A darne notizia è Coldiretti Puglia che ringrazia il Ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, per aver scongiurato ulteriori ritardi ingiustificati e pretestuosi ed aver consentito l’approvazione del Piano di riparto dei 300 milioni di euro dopo un’attenta condivisione utile alla rigenerazione del Salento, dopo il disastro colposo causato dalla Xylella e dai ritardi regionali nella gestione della malattia.

“Ora tocca alla Regione Puglia fare la propria parte, recuperando tutti i ritardi accumulati in 6 anni. Sia sulla pratiche per la calamità naturale che per la 5.2 del PSR ci vorrà la massima semplificazione e una macchina burocratica regionale snella e veloce che consenta agli agricoltori di ricostruire il proprio futuro imprenditoriale”, dichiara il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, che ribadisce ‘l’importanza di una spesa di fondi oculata con una governance pressante a regia Ministeriale”.

“Per il contenimento dell’insetto vettore e i monitoraggi, la Regione Puglia deve ora contribuire a trovare le risorse, battendo anche cassa a Bruxelles, considerato che da Brindisi a Santa Maria di Leuca ci sono 100 chilometri di patrimonio olivicolo devastato, dove dal 2015 non vengono effettuati monitoraggi, a seguito della decisione della Commissione Europea che ha previsto  per i territori infetti in modo stabile il venire meno dell’obbligo degli abbattimenti e dei monitoraggi in un’area infetta di quasi 200mila ettari con 21 milioni ulivi”, aggiunge il presidente Muraglia.

Nel Salento gli agricoltori sono senza reddito da 6 anni, si contano milioni di ulivi secchi, i frantoi sono stati svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, sono andati persi 5mila posti di lavoro nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile – ricorda Coldiretti Puglia – se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il ‘disastro colposo’ nel Salento.

Bene il finanziamento oculato della ricerca che però non deve disperdersi in mille rivoli – spiega Coldiretti Puglia – con il sostegno a progetti tanto creativi quanto fallimentari, come avvenuto negli anni scorsi.

“Le risorse del Piano destinate alla riconversioni colturali devono servire a far scorrere la graduatoria della sottomisura 4.1C del Piano di Sviluppo Rurale – insiste il presidente Muraglia – perché delle 770 domande presentate, con i 32 milioni di euro del PSR, risultano finanziabili solo 277 imprese agricole, un numero troppo basso che va sostenuto con adeguati fondi a disposizione. Inoltre, gli agricoltori saranno destinatari dei benefici con gli interventi compensativi sulle calamità naturali e con la sottomisura 5.2 del PSR, mentre sono stati raddoppiati i fondi a disposizione dei frantoi per consentire una adeguata ripartenza e non è ipotizzabile alcun ritardo o rinvio, perché il Salento ha già pagato a caro prezzo gli anni di errori, incertezze e scaricabarile della Regione Puglia nella gestione della malattia”, aggiunge Muraglia.

Al rallentatore istruttorie e pagamenti delle domande del PSR per l’espianto e il reimpianto di ulivi resistenti nell’area infetta da Xylella – denuncia Coldiretti Puglia – per cui sono stati pubblicati decreti di pagamento per soli 3 milioni di euro, contro i 50 milioni di euro a disposizione.

“I ritardi nella gestione del PSR hanno come effetto che i rimpianti stanno procedendo col contagocce. Tempi celeri e determinazione sono i due imperativi assoluti perché anni di errori, incertezze e scaricabarile hanno creato in provincia di Lecce il disastro colposo che è sotto gli occhi di tutti”, conclude il presidente Muraglia. 

L’avanzata della malattia ha lasciato 21 milioni di ulivi secchi dietro di sé,  man mano che la Xylella avanzava sul territorio spostandosi verso nord a una velocità di più 2 chilometri al mese con conseguenze economiche, produttive, occupazionali e sociali con un danno stimato di 1,6 miliardi di euro, denuncia Coldiretti Puglia.

Resta la vitale necessità di liberalizzare tutte le pratiche agronomiche, non condizionando i reimpianti alle sole specie olivicole resistenti, per non vanificare progettualità e finanziamenti per la diversificazione delle filiere, conclude Coldiretti Puglia.

Exit mobile version