di Antonio G. De Maria
Segretario Provinciale Fimmg Lecce
In questi giorni si è verificato un attacco mediatico, senza precedenti, contro la Medicina Generale. Milena Gabanelli ha maldestramente descritto
la Medicina Generale Italiana come un pianeta caratterizzato da professionisti strapagati, irrintracciabili dagli assistiti e incapaci di far fronte sia all’ondata pandemica che alle normali esigenze dei cittadini costretti, quindi, a recarsi inutilmente nei Pronto soccorso della penisola “inutilmente, visto che l’85% degli accessi nei PS non è seguito da ricovero”.
A seguire Panorama ha rincarato la dose.
Come fa la Gabanelli a dire che l’ accesso al PS dei pazienti avviene perché il MMG è irrintracciabile? O forse l’ accesso al PS avviene per le liste d’ attesa infinite che mettono di fronte al paziente due possibilità: o rivolgersi al privato e pagare oppure andare al PS e farsi fare le indagini gratis.
Quanti pazienti in Assistenza Domiciliare sono finiti in PS durante la pandemia? Quasi nessuno! E chi li ha curati durante la pandemia?
Cara Gabanelli il Medico di Famiglia è quello che lei neanche immagina e che se spegne il cellulare per una settimana fa saltare il SSN. Sarebbe anche facile ribattere che i medici di medicina generale, con i “lauti guadagni” si pagano gli studi, gli affitti, la malattia, le ferie, alcuni la segretaria , l’auto e la benzina, Irpef… e non godono di TFR, permessi ex 104, licenze matrimoniali , malattia … e quant’altro caratterizza il lavoro dipendente .
I lauti guadagni al lordo diventano guadagni normali al netto, cara Gabanelli. Unica categoria tassata al 43 % per un massimalista che, ricordati, è scelto dal paziente.
Quindi che fare di una categoria, così indegna tanto indegna da avere quasi l’ 80% di gradimento degli italiani; tra i presupposti dell’indegnità, ed in premessa a tutti i documenti delle SSLL vi sarebbe stata l’inadeguata risposta ai problemi posti dalla pandemia. E qui veramente siamo al paradosso: gli studi dei medici di medicina generale sono regolati da un accordo collettivo nazionale, regionale e aziendale.
In nessuno di questi contratti, in nessuna provincia, in nessun comune si accennava al dovere di “tenersi pronti” ad essere attrezzati per una pandemia! Nessuno ha mai chiesto ai medici di famiglia di organizzarsi per far fronte, ad un evento di questa portata … La cosa grave , di
tutto ciò, era che invece erano le istituzioni sanitarie a dover essere pronte a rispondere ad una pandemia, erano Stato e Regioni a dover preparare il piano pandemico e non l’hanno fatto, o per lo meno hanno
dimenticato di immagazzinare un bel po’ di mascherine … e molti medici, sì quegli stessi giudicati inadeguati, son poi morti! Si, cara Gabanelli, SONO MORTI, lasciati soli da chi doveva proteggerli! Altro che Assenti.
La FIMMG ha fornito ai suoi iscritti il materiale protettivo e non le istituzioni: ecco chi sono stati i veri assenti!
Ora, l’irragionevole dibattito acceso dalla Gabanelli va completandosi con la stucchevole disquisizione, da parte delle istituzioni sanitarie, tra un “futuro di bellezza” della medicina territoriale che si caratterizzerà con medici dipendenti o, a piacere, con un sistema di accreditamento.
Dipendenti? Dovranno formarsi, dovranno fare un concorso pubblico, lo dice la Costituzione, dovranno avere un titolo specifico post
universitario, lo dice l’Europa … Insomma non ci sono! E se non ci sono e se ci vorranno almeno dieci anni per questa epocale svolta, che senso ha parlarne con cotanto ispirato vigore?
Ah, dimenticavo, pensiamo all’accreditamento, magari di Farmacie o grandi gruppi della sanità privata …
Scusate, ma non vi eravate stracciate le vesti, e scambiati gli ortaggi tra politici, per quel modello sanità lombarda che avrebbe fallito? Forse un po’ di coerenza gioverebbe a tutti …
Mettendo da parte gli interessi in gioco, tutto questo dibattito
parte dall’assioma di un qualche pensatore ‘pitagorico’, secondo il quale la medicina del territorio, in pandemia, avrebbe fallito, ma qual è la prova scientifica di quest’affermazione? Qui è meglio parlar di Scienza e non stare al bar della Gabanelli.
Sono forse aumentati i casi di scompenso cardiaco? Sono forse
aumentati i ricoveri dei pazienti diabetici o ipertesi…? Tutti quei casi di patologie a gravità medio alta hanno avuto dei peggioramenti in mancanza di quella sponda ospedaliera che in se stessa si era dovuta chiudere
nella gestione del dramma Covid 19? Pare proprio di no! E allora, allora, forse i dati potrebbero dire altro …sì esattamente altro!
Noi siamo per una riflessione onesta, senza pregiudiziali, siamo pronti a verificare e a correggere ciò che non va. Ed è per questo che Fimmg ha presentato una proposta di riforma basata sull’ esperienza della pandemia rispondendo, con i fatti e con giudizio, a coloro che insultano un
pezzo del servizio sanitario fondamentale per la gestione del territorio e che senza il quale la pandemia avrebbe fatto registrare sicuramente più morti.