Dal 2016 niente garanzia della Stato in caso di fallimento della banca.

logo assoconsumCronaca/ di AssoConsum Lecce

In un periodo in cui tutto è precario e l’unico bene importante è ormai considerato il denaro contante, si è pensato bene di “rendere precario” anche quello e di non garantire più con fondi statali, come è sempre avvenuto sino ad ora, i risparmi dei consumatori nel caso in cui la Banca dovesse fallire

La norma di cui stiamo parlando risale a circa due anni fa ma è solo dai primi del mese di maggio che se ne è parlato in Italia: a partire dal 1 Gennaio 2016 l’Europa ha imposto per tutte le Banche una nuova modalità per gestire le perdite derivanti dai default bancari, perdite che saranno sopportate dai  clienti delle banche e non incideranno più sui salvataggi a carico delle casse pubbliche.

Ne consegue quindi che i correntisti-creditori sono chiamati, oltre una certa soglia, a salvare l’istituto di credito in caso di default ricorrendo a quello che viene definito bail in, ovvero il salvataggio di un Paese o del suo sistema bancario dall’interno, espressione che si contrappone al bail out cioè il salvataggio dall’esterno.

Nella crisi ormai pluriennale che attanaglia l’area euro i primi interventi sono stati all’insegna del bail out, ma con l’aggravarsi della crisi Greca però alcuni paesi hanno iniziato a ventilare l’idea di coinvolgere i cittadini nei salvataggi.

In altri termini, in caso di crisi sono gli stessi investitori a dover sopportare i costi del salvataggio della banca mentre lo Stato entrerà in gioco solo in un secondo momento.

Il che vuole dire una cosa sola: i nostri conti correnti non sono più garantiti, o almeno non lo sono oltre una certa soglia che, di questo almeno ne dobbiamo dare plauso, non è inferiore ai 100.000 euro.

Per chi quindi, in questi tempi purtroppo o per fortuna non molti, si troverà a dover gestire presso un istituto di credito un ingente patrimonio, diventerà fondamentale  scegliere una banca sicura, perché dal 1 Gennaio 2016 non si scherza più.

Come potrà fare un semplice correntista per effettuare una scelta consapevole che mette al riparo i sacrifici di una vita da eventuali perdite?

Sarà necessario osservare e conoscere per la propria banca o comunque per l’istituto dove si decide di investire due cose essenzialmente: l’indice patrimoniale e gli utili che la Banca riesce ad ottenere.

Questo è il bail in, questo è quello che è stato deciso senza che nessuno ai vertici delle banche si preoccupasse di informare i cittadini italiani che potrebbero trovarsi improvvisamente coinvolti di un dissesto finanziario ( troppi ne abbiamo visti in questi anni) e di non aver potuto fare nulla per evitarlo.