Politica/di Michele Scalese segretario circolo PD Noha

Un amaro risveglio questa mattina per l’Italia tutta. Nella notte appena trascorsa, infatti, la legge riguardante l’Autonomia Differenziata è stata definitivamente approvata e con essa è stata promossa l’idea di un’Italia frammentata testimoniata dalle varie bandiere regionali che sventolavano questa notte alla Camera.

I diritti saranno riconosciuti soltanto a chi può permetterseli, togliendo spazio alla solidarietà sociale e all’uguaglianza tra cittadini. È questo il motto del Governo Meloni: divide con questa scellerata legge e impera con al Riforma del Premierato.

Per lunghi mesi abbiamo lottato nel nostro territorio per approfondire la tematica e le sue gravi conseguenze per il Sud. I nostri rappresentanti in Parlamento con ogni mezzo hanno ostacolato l’approvazione ma nonostante tutto questa data entrerà nella storia come un ulteriore attacco di questo governo alla democrazia e all’Unità del Paese. È utile sottolineare come attorno a queste leggi si concentrino varie forze politiche di destra, con l’obiettivo di promuovere una scissione tra nord e sud senza precedenti.

Da questa legge scaturisce la possibilità da parte delle singole Regioni di legiferare su materie di competenza esclusiva dello Stato come scuola, ambiente, energia, mobilità, salute, lavoro. Alla base c’è l’idea secondo cui le Regioni più ricche hanno il diritto a cavarsela da sole, separando il loro destino da quelle più deboli. Tutto ciò non conviene dirlo per non intaccare la narrazione di chi ha fatto carriera politica su stereotipi che semplificano e mortificano una realtà diversa e molto più complessa, provocando una evidente frattura nel Paese e promuovendo disuguaglianze con cittadini di serie a e cittadini di serie b a seconda della Regione in cui nascono.

Il Premierato, inoltre, consegna nelle mani del capo del governo più poteri ai limiti del totalitarismo. Questi sono i risultati dell’azione politica della destra, tra cui la Lega e Fratelli d’Italia e dei loro esponenti politici in Parlamento che ancora una volta tradiscono il loro territorio per difendere le bandiere di partito.

Saremmo curiosi di sapere cosa ne pensano gli esponenti politici della Puglia, ma soprattutto l’idea di Italia che hanno alcuni componenti della nostra amministrazione, tra cui il Sindaco, il consigliere Mandorino, l’Assessore Spoti e tutti coloro che durante l’ultima tornata elettorale non hanno esitato a dare sostegno al senatore Marti e alla Lega senza riserve, nascondendosi dall’opinione pubblica per evitare il confronto.

Per fortuna i risultati elettorali hanno dimostrato ancora una volta che Galatina e frazioni prendono le distanze con questo modo personalistico di fare politica, dando al PD e al centrosinistra un risultato che ci motiva a continuare la nostra battaglia per un’Italia più equa. Senza più ipocrisie, ora più che mai è indispensabile unire tutte le forze politiche cittadine; è importante che anche gli amministratori locali scendano in piazza, chiedendo scusa alla cittadinanza per aver tradito le loro aspettative barattandole con i loro interessi e dando il loro contributo fattivo per protestare contro questa scellerata riforma di Calderoli e della Lega.