Iniziativa approssimativa e priva di appeal. Completamente deserti Convegno e manifestazione musicale. Buttati al vento 3000 euro dati alla Mood per l’organizzazione.
Galatina – Come avevamo avuto occasione di scrivere in precedenza, era sembrata assai strana la convocazione di una conferenza stampa per parlare di un’idea (la Fiera Campionaria) che avrebbe dovuto prendere, se mai la prenderà, corpo nel 2016. Nell’occasione erano state presentate anche le energie che in sinergia avrebbero curato l’elaborazione e la realizzazione del progetto. La Fiera del Salento srl nella persona del socio unico sig. Mariano e la Mood del sig. Anselmi.
Per dimostrare poi che si faceva sul serio dalle parti di Palazzo Orsini, veniva preannunciato che al posto della Fiera 2015, Venerdi 26 giugno, ci sarebbe stato un solenne convegno con la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni di categoria imprenditoriali ed imprenditori unitamente al sindaco Montagna, alla Giunta nella sua quasi intera composizione ed il neo eletto consigliere regionale Sebastiano Leo su cui qualcuno sperava, con la partecipazione di una platea straripante, di poter far colpo. A chiudere la serata intrattenimento musicale.
Piani e strategie sono purtroppo saltati perchè la città, i cittadini, le categorie imprenditoriali e gli imprenditori, con la loro diserzione, hanno sonoramente bocciato l’idea e gli ideatori. Solo pochissimi intimi al convegno: gli addetti ai lavori ed i politici. Sono andate male le cose anche per l’intrattenimento musicale in cui giusto nei momenti di punta si sono contate una trentina di persone. Se queste sono le persone a cui affidare un progetto per il rilancio della Fiera stiamo freschi. Restava, però, la sensazione che ci fosse qualcosa che nell’intera vicenda sfuggisse.
Quello che in particolare sembrava strano era che nella distribuzione dei pani e dei pesci, come avviene in ogni occasione festaiola, mancasse qualcuno. Ci eravamo sbagliati. Sindaco ed assessore alle attività produttive ci hanno subito smentito con la DGC n.237 del 24 giugno in cui (anche se lunghetto, vi consiglio di leggere il grandioso giro di parole teso a giustificare l’ingiustificabile) si dice: “la ditta Mood di Anselmo Anselmi di Galatina ha proposto all’Amministrazione Comunale un’idea progettuale per il rilancio/rinascita della rassegna fieristica, progetto che, prendendo spunto dall’expo milanese, intende far diventare la campionaria un grande contenitore di promozione della qualità dei prodotti tipici, artigianali ed enogastronomici, che rappresentano non solo i 97 comuni della Provincia di Lecce ma anche tutte le unioni regionali e Stati esteri (mica bruscolini eh? n.d.r.”).
Fin qua, che volete che sia…Quattro parole vuote, prive di progettualità, roba da libro dei sogni per sognatori inguaribili. Il bello viene dopo e sta in questo secondo passaggio : ” (…) la stessa Ditta, non potendo sviluppare compiutamente la suddetta proposta per l’anno corrente essendo ormai giunti alla vigilia della festa patronale, ha chiesto di poter realizzare per il giorno 26 giugno p.v., data storica per l’apertura dell’evento fieristico, una serie di attività all’interno della struttura fieristica (un convegno su “Tipicità e tradizioni, opportunità di sviluppo e incentivi” – allestimento grafico del nuovo progetto sulla campionaria – proiezione di filmati sull’artigianato – concerto/spettacolo musicale) oltre ad un piano di comunicazione, tutto finalizzato all’anteprima e alla promozione di quella che dovrà diventare la nuova campionaria(…)“
Di fronte a così tanto slancio propositivo e creativo cosa fa il nostro assessore alle attività produttive? Propone ed ottiene “di accogliere la proposta della Ditta Mood di Anselmo Anselmi, condividerla e farla propria, compartecipando alle spese di realizzazione dell’iniziativa con una somma pari ad € 3.000,00 da imputare sul cap. “Partecipazione a manifestazioni di interesse rilevante”
Più rilevante di così…Peccato per chi da Bari e da palazzo Orsini pregustava una passerella tra due ali di folla osannanti e plaudenti ed ha trovato, invece, un martello, dei chiodi ed una croce.
Ecco spiegato, quindi, l’arcano di tutta la sceneggiata. Si è trattato soltanto di creare una giustificazione al solito irrefrenabile desiderio di voler apparire ( parafrasando direi : pareo ergo sum) e contemporaneamente gratificare qualche amico facendo apparire il tutto come qualcosa di dovuto per un nobile servizio reso alla città.