Il Sedile

Calendar2025, “fra arte e pensieri” dell’artista galatinese Luigi Latino.

Presentazione del calendar2025 "fra arte e pensieri" di Luigi Latino (19 gennaio 2025)

Si è svolta domenica pomeriggio presso la sala di Incartheart – Laboratorio di Cartapesta la presentazione del Calendar2025 “fra arte e pensieri” di Luigi Latino.

Un modo insolito per promuovere la sua arte fatta di quadri e parole che in questi anni ha accompagnato la vita cittadina e non solo. Ed un luogo, lo spazio Luoghi Comuni gestito da Futuramente, che si conferma aperto alle sperimentazioni e alle contaminazioni culturali ed artistiche esattamente nello spirito del progetto originario e delle finalità del finanziamento della Regione Puglia, in co-progettazione con il Comune di Galatina.

Luigi Latino, artista irregolare dalla ormai lunga attività pittorica, si cimenta da qualche tempo anche con brevi componimenti poetici, che lui ama definire “cazzate”. E proprio queste “cazzate” accompagnano, mese dopo mese, il lettore insieme ai suoi quadri, selezionati tra la sua produzione più recente, in una sorta di percorso-riflessione sul nostro tempo. Quadri e “cazzate” accuratamente selezionate dalla curatrice del progetto, Maria Rosaria Pascali; mentre il progetto grafico è stato realizzato da Monica D’Amico e la stampa effettuata da Fabula.

Ed è presso la stessa Libreria Fabula che si potrà acquistare il Calendar2025 al costo di € 10,00.
La presentazione di domenica, come ormai avviene spesso quando c’è di mezzo Luigi Latino, ha visto pochissime parole pronunciate da Latino stesso ma ha molto sentito riecheggiare le sue parole per il tramite di un lettore d’eccezione: Michele Bovino ha infatti dato voce alle “cazzate” e ha accompagnato tutti i presenti alla scoperta, mese dopo mese, del progetto, commentando e chiosando i componimenti.

Una riflessione, come dicevamo, che pone l’autore ad interrogarsi sul senso dei tempi, sul percorso che viene compiuto al punto che in una delle sue “cazzate” arriva ad affermare: “La vita non è percorrere una strada, ma chiedersi dove cazzo si sta andando.” Domanda di senso quindi che rimette al centro il ruolo dell’arte come mezzo di comunicazione che permette, appunto, di dialogare se non con tutti, almeno con quella parte del pubblico maggiormente in sintonia, forse per intelligenza, forse per sensibilità, forse soltanto per una sola caratteristica comune.

E in una delle ultime “cazzate” c’è proprio tutta la consapevolezza del ruolo dell’arte di stabile connessioni tra simili in un contesto sempre più ostile e comunque disinteressato: “Lo so che il mio è tempo perso. Che l’arte non fa più testo, ma oggi ce l’ho e la metto a disposizione magari per comunicare con un solo coglione. Sarei in buona compagnia. L’unica ragione della vita mia.

Non è mancato nemmeno l’occasione per omaggiare gli artisti locali, artefici dello stesso sforzo artistico di Luigi Latino, impegnati a risvegliare le coscienze mandando segnali alla società che però… troppo spesso ne ignora o dimentica l’operato. Ma, nonostante tutto, non ne riduce l’impegno: “A tutti i frullati dimenticati – recitava l’omaggio – lasciati fuori dalla storia per mancanza di memoria, e senza memoria non c’è storia.”

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