Cronaca/di Coldiretti Puglia

Lo smaltimento illegale dei rifiuti è una delle principali attività delle ecomafie, con la Puglia che è al terzo posto per reati ambientali, pari all’11% delle infrazioni accertate sul totale nazionale.

E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Puglia, in relazione alla recrudescenza del fenomeno soprattutto in provincia di Foggia, con interi carichi di rifiuti sversati nelle campagne, auto, materiale plastico e amianto, quando negli ultimi 20 anni sono stati sversati, tombati o bruciati rifiuti di ogni genere.  

In Puglia sono oltre 3.700 le infrazioni accertate, con la provincia di Bari che guida la classifica con oltre 1400 infrazioni, Foggia 553, Lecce 430, Taranto 314, Brindisi 201 e Barletta, Andria e Trani 6, con le province pugliesi di Bari, Foggia e Lecce che si ‘guadagnano’ tristemente il terzo, dodicesimo e diciottesimo posto della classifica nazionale, afferma Coldiretti Puglia sulla base dell’ultimo report di Legambiente.

Si tratta di un fenomeno grave ed in escalation, dove a sversare rifiuti di ogni genere – insiste Coldiretti Puglia – non sono più soltanto i gruppi criminali, ma anche residenti che scaricano nelle aree rurali ogni genere di rifiuto, da immondizia a plastica, da elettrodomestici fino a lamine di amianto, oltre a materiale edilizio abbandonato dalle ditte, senza il minimo rispetto della proprietà privata degli agricoltori e arrecando un danno ambientale e di immagine incalcolabile

E’ inaccettabile che le aree rurali vengano utilizzate come discariche a cielo aperto – denuncia Coldiretti Puglia – depauperando un territorio curato e produttivo, inquinando la terra e il sottosuolo, arrecando un danno ingente all’imprenditore agricolo che spesso è chiamato a rimuovere i rifiuti sversati da altri, se non riesce a dimostrare di non averli prodotti. 

E’ in ogni caso il proprietario del fondo agricolo non può essere chiamato a rispondere della fattispecie di abbandono o deposito incontrollato di rifiuti sulla propria area – aggiunge Coldiretti Puglia – se non viene individuato, a suo carico, l’elemento soggettivo del dolo o della colpa.  Ciò, però non può garantire tranquillità agli agricoltori, perché l’accertamento della responsabilità presenta a volte linee di demarcazione e di valutazione molto poco nitide.

Di fronte alle emergenze che si rincorrono – continua la Coldiretti – occorre adottare tutti gli accorgimenti a tutela della sicurezza e della salute, accertare le responsabilità e avviare le necessarie azioni di risarcimento danni diretti ed indiretti a favore delle comunità e delle imprese colpite. Sul piano strutturale – conclude la Coldiretti – occorre salvaguardare le aree a vocazione agricola, evitando l’autorizzazione di insediamenti potenzialmente a rischio e proteggendole con i controlli da quelli abusivi.