Non sarebbero rispettati i criteri di suddivisione della tassa tra utenze domestiche e non. Essere condannato significherebbe restituire i soldi.
Galatina – Sarebbe proprio un bel guaio, secondo le stime effettuate da tre associazioni di categoria ( PMItalia, FAI e LAICA), quello in cui si sarebbe cacciato il Comune Galatina nella suddivisione della tassa sulla spazzatura tra utenze domestiche e non. Naturalmente il Comune di Galatina in questo pasticcio è in buona compagnia.
Amministratori e tecnici avrebbero commesso il macroscopico errore di credere di poter disporre a piacimento nella suddivisione del costo complessivo della tassa tra le varie utenze.
Avrebbero cioè dimenticato l’esistenza di un D.P.R. del 1999, il n. 158, il quale definisce i criteri a cui devono attenersi i Comuni, non tanto nel quantificare il costo complessivo della tassa, quanto nello stabilire i coefficienti di suddivisione della stessa
Fermandoci ad analizzare i dati ufficiali del Comune di Galatina negli anni precedenti il 2017 politici e tecnici hanno suddiviso il costo variabile del servizio nel 40,91% a carico delle utenze domestiche e nel restante 59,09% a carico delle utenze non domestiche.
Tutto ciò secondo le associazioni di categoria sarebbe iniquo perché nel computo della produzione globale dei rifiuti l’incidenza delle utenze domestiche è del 78,84% mentre quella non domestica è del 21,16%.
Allora perchè, chiedono i rappresentanti dell’associazione PM, si è applicato il 59,09% a carico degli imprenditori e professionisti? Lo stesso discorso vale anche per gli anni precedenti e sempre secondo PM anche il 2017 seppur rimodulato con maggior conformità alla legge non risponde ai principi a equità.
Per questi motivi le tre Associazioni di categoria hanno presentato un ricorso al TAR affinché l’organo di Giustizia Amministrativa si esprima sulla legittimità di quanto deliberato in materia. Il ricorso ha come riferimento il solo 2017 essendo 60 i giorni entro cui può essere proposto ricorso avverso atti amministrativi.
Può invece essere per 5 anni di arretrati la richiesta di rimborso di quanto non dovuto con il ricorso alla Commissione Tributaria. In attesa del TAR, sono già stati presentati i primi ricorsi alla Commissione Tributaria che sembrano però destinati ad essere numerosissimi.
Dal loro esito potrebbero anche dipendere le sorti del comune di Galatina. Sarebbe un ulteriore problema economico che andrebbe ad aggiungersi a quelli già esistenti.