Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Caro diario,
sono ancora una bambina, frequento la quinta elementare e voglio confidare a te alcuni miei pensieri, alcuni miei desideri, alcune mie speranze.
La vita va avanti così, mio padre esce di casa che io ancora dormo per andare a lavorare. Torna a casa che è già sera.
Quando mi sveglio c’è ancora il profumo del caffè ma lui è già andato via.
Poi a piedi alla scuola vicina, andata e ritorno accompagnata da mamma.
Io le dico che ce la faccio ad andare da sola, che conosco la strada, ma mamma ha paura.
Ha paura per tutte le persone cattive che si sono in giro, ha paura per le macchine, dice che tanti guidano come pazzi.
Non dovrebbero farlo, vero diario ?
Il mio papà è prudente non corre mai e sta molto attento, qualche volta che gli diciamo di “muoversi”, lui dice sempre la stessa cosa, tanto che l’ho
imparata a memoria: chi va piano va sano e va lontano.
Penso che ha proprio ragione.
La mia casa è umida e per questo spero sempre che non piova.
E’ un po’ piccola ma ci troviamo bene, per noi è sufficiente.
La fine del mese è il momento più difficile, sono tutti un po’ nervosi.
Vedo tanti bambini che cambiano scarpe, vestiti, che sono accompagnati con macchine belle.
Io no, ma non mi importa non ci faccio più neanche caso.
La mia mamma a volte trova il tempo per cucirmi qualcosa, è brava, ed io faccio sempre un figurone.
A volte però mi viene voglia di chiedere della cose, ma la mamma dice: “non è possibile” e per me non è un problema, non fa nulla.
Quando vedo papà preoccupato, gli faccio tanti scherzi, a volte riesco a farlo sorridere, a volte no.
Non abbiamo il telefono, abbiamo solo la TV e la radio.
Qualche domenica d’estate, si va tutti al mare, ma il mio papà non va mai
in ferie.
Trova sempre da fare, da lavorare perché dice: i soldi non bastano mai.
Da un po’ di giorni la mamma vuole comprarmi un cappotto per l’inverno, dice che quello che ho è vecchio.
Ma io trovo sempre una scusa : i compiti, non mi sento tanto bene.
La verità è che non vorrei far spendere soldi alla mia famiglia, ho un fratello più piccolo magari lui sente più freddo.
E poi quello che ho è ancora buono, forse un po’ corto di manica perché sono cresciuta, però fa niente ho anche i guanti, non sento freddo.
Sento parlare il mio papà che la macchina non va troppo bene, è un po’ vecchia, che vuoi fare? Bisognerà ripararla.
A volte esce in bici, dice che così risparmia.
Ultimamente però vedo mia mamma più preoccupata, scherza meno, e l’ho sentita parlare con papà che il lavoro sta finendo, che c’è un po’ di
crisi.
A volte vedo negli occhi della mamma qualche lacrima, lei mi dice che è allergia, ma io non ci credo.
E poi ho sentito papà che vorrebbe ci trasferissimo da qualche altra parte per avere più opportunità di lavoro, ma io, mio fratello e la mamma non vogliamo.
Vogliamo stare qua, dove ho tante amiche, la nonna, i cuginetti, la maestra. Poi conosco bene le strade, se cambiamo paese potrei anche perdermi.
Le feste le passiamo tutti riuniti in famiglia, ed è bello vedere mamma e papà sorridere e brindare, almeno ogni tanto.
Quando passiamo davanti a qualche bar e vedo tutti quei dolci, anche se mi viene l’acquolina in bocca, non dico nulla, tanto la torta che fa la mamma è sicuramente più buona e genuina.
A volte andiamo a passeggiare ai giardini, alle giostrine, io gioco col mio fratellino, mio padre trova sempre qualcuno per chiacchierare.
Lui è un tifoso accanito di calcio, e una volta a causa di una partita l’ho sentito litigare con la mamma.
Ma tra loro è come quando io litigo col mio fratellino, dura solo un attimo, poi finisce tutto e torna tutto come prima, meglio di prima.
Tempo fa papà non è stato bene, è stato un po’ di giorni a letto perché gli faceva male la spalla.
Io gli sono stata sempre vicino e quando voleva qualcosa, io subito provvedevo. Ma almeno per quei giorni, è stato un po’ con noi.
Mo sta bene e io lo insulto, gli dico che dipende tutto dall’età, ma scherzo, per me e la mamma è sempre un bel giovanotto.
Anche a me succede di ammalarmi ogni tanto, di stare qualche giorno con la febbre. Vedo tutti più tristi, vedo tutti più preoccupati ed io mi
sforzo, e dico che sto bene, che sto già meglio e a volte non è mica vero.
Papà ogni tanto mi mostra le foto di quando era giovane.
In una foto va in bici, una quando era al militare, un’altra con gli amici,
gli stessi che ha ancora oggi.
Aveva i capelli come li portano oggi i ragazzi, tutti impomatati.
Ma la cosa più bella di lui è che quando torna un po’ tardi la sera, entra sempre nella mia cameretta, mi tira su le coperte e poi mi fa una carezza.
A volte sono sveglia ma faccio finta di dormire.
Quando vado a casa di qualche amica, vedo a volte case più belle, più nuove ma tante volte vedo tutto un po’ più freddo.
Ma non il freddo dell’inverno, il freddo del cuore.
Non sento il calore, il profumo del latte e se anche a casa mia il tavolo traballa, qualche lampadario è rotto, le porte un po’ scricchiolano, mi
sembra sempre più bella.
Caro diario, io non chiedo giocattoli, vestiti, caramelle, per me nulla, solo vorrei che il mio fratellino andasse più volentieri a scuola, vorrei tanta
serenità per mia madre e io che non smetta mai di sentire il dolce sorriso del mio papà.
Una bambina
Scusa piccolina se ho letto il tuo diario, era sul tavolo era aperto, pensavo fosse un quaderno di scuola.
Bello sentire le parole che ho sentito, voglio solo dirti che non ho nulla da aggiungere, da dirti.
Sei tu che puoi darmi consigli, sei tu che mi hai insegnato qualcosa.
Qualcosa che magari io avevo perso di vista, qualcosa che avevo scordato, qualcosa che mi era sfuggita, che non trovavo più.
Delle tue parole ne farò tesoro, nessuno potrà negarti ciò che chiedi, nessuno potrà dirti di no.
Grazie mille piccolina, perché pur nella tua tenera età, mi hai dato una lezione di vita e d’amore.
In te c’è uno straordinario giacimento d’affetto.
Fa in modo che la vita non ti cambi, e se puoi fa in modo di cambiare un po’ la vita.
Come ?
Riempila con tutto l’amore che c’è in te.
Tuo papà.