4 mesi di assistenza al RUP è buon titolo per essere assegnatari diretti dell’ incarico di progettazione.
Galatina -Sicuramente la Giunta Comunale deve tenerci assai al finanziamento per la ristrutturazione della ex Casa del Pellegrino da trasformare in alloggio sociale per adulti in difficoltà oppure la notizia della proroga dei termini non è ancora giunta dalle parti di Palazzo Orsini.
Come avevamo anticipato, infatti, il termine per la presentazione dei progetti alla Regione Puglia per essere ammessi al finanziamento inizialmente sarebbe decorso dalle ore 12.00 del 26 settembre ed i progetti avrebbero avuto priorità in base all’ordine cronologico di presentazione.
Avevamo poi riferito che l’assessore regionale al Welfare Salvatore Negro accogliendo le istanze di alcuni consiglieri regionali in sede di incontro con la Commissione sanità e servizi sociali aveva recepito la necessità di prorogare i termini della presentazione dei progetti alle ore 12.00 del 12 ottobre 2015.
La Giunta Comunale, forse ancora all’oscuro della proroga, si è in ogni caso riunita il 24 settembre, assente De Donatis, ma la cosa non fa più neanche notizia, ed ha approvato il progetto definitivo da presentare a finanziamento avente come oggetto la ristrutturazione dell’immobile.
Trattasi di un progetto per una spesa complessiva di circa 350.000 euro e da quanto si legge in delibera la progettazione “per l’urgenza a fronte del limitato tempo a disposizione e per garantire la partecipazione dell’Ente al Bando l’Assessorato alla Direzione LL. PP. Ha interpellato l’Arch. Katy Tundo nata a Galatina e residente in via Giorgio Almirante n. 9, per la redazione del progetto definitivo in quanto la stessa, avendo ricoperto per 4 mesi l’incarico di Supporto al Rup presso la Direzione LL. PP., ha già collaborato al rilievo dell’immobile in oggetto”
Evitando commenti sui criteri di selezione che lasciamo al lettore, non possiamo, però, fare a meno di chiedere se per giustificare una siffatta scelta chiaramente mirata non si potesse veramente adottare una giustificazione meno stupida o meno irridente per il cittadino.
Pare che ci stiano dicendo che in previsione di una ristrutturazione di un qualche immobile comunale, che nello specifico potrebbe essere la ex Casa del Fascio, è stato conferito un incarico di supporto al RUP presso la Direzione dei Lavori Pubblici ad una professionista e che siccome si è interessata per 4 mesi di immobili comunali, la cosa costituisce titolo per l’ assegniazione diretta dell’incarico di redigere un progetto che potrà avere sviluppi futuri.
Si legge in delibera, la n. 306, che il compenso per la professionista, cifra veramente modica, è fissato in euro 1.500 e sarà erogato solo qualora il progetto fosse ammesso al finanziamento, però qualora fosse ammesso al finanziamento si legge nel PO per le spese tecniche (Progettazione, Sicurezza e Direzione dei lavori) sono previsti € 20.000,00 oltre al 4% per oneri previdenziali ed IVA . Siccome è risaputo come vanno certe cose in certi ambienti ad ognuno le sue considerazioni.
Per la cronaca il progetto prevede un importo dei lavori da assoggettare al ribasso di 212.000 euro ed 8.000 per oneri di sicurezza. Tra gli altri costi oltre ad IVA, imprevisti etc sono previsti 20.000 euro per acquisto autoveicolo e 42.000 euro per acquisto mobili ed arredi. Per quanto riguarda in modo particolare l’ultima voce rimandiamo al commento del cittadino residente in via Cavour nell’articolo del 24 settembre.