Con il 2023 che sarà l’anno più caldo spinto da un mese di novembre che ha fatto segnare il record con un temperatura di 0.85°C superiore la media del periodo 1991-2020, c’è l’invasione di cormorani in Puglia, gli uccelli che si cibano di pesce, più che triplicati a causa della tropicalizzazione del clima, con ripercussioni economiche gravi per i pescatori e per gli allevamenti di pesce in mare aperto.
E’ boom in Puglia dei regali utili che trovano spazio sotto l’albero, dove al top delle scelte ci sono i cesti enogastronomici per tutti i gusti e per tutte le tasche, dal patriottico al low cost, dal beauty al lusso, senza dimenticare la solidarietà e il fai da te, ma anche l’olio Evo quest’anno è molto gettonato, soprattutto in packaging di pregio e formato cadeau.
L’edilizia è il settore che è cresciuto di più e resta uno dei principali traini dell’economia provinciale, regionale e nazionale. È quanto emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio economico Aforisma, diretto da Davide Stasi, che ha preso come riferimento il valore aggiunto suddiviso per branca di attività economica.
L’albero naturale di Natale trova spazio quest’anno nelle case dei pugliesi con una spesa media di 30 euro, ma in Puglia ci sono anche gli alberi ‘in affido’, che potranno essere così riconsegnati una volta terminate le festività Natalizie per essere restituiti al bosco, una iniziativa salva ambiente e clima.
Con la campagna degli agrumi appena iniziata in Puglia, cresce l’allarme per le importazioni dall’estero di arance contaminate dal fungo della ‘macchia nera’ con il moltiplicarsi di intercettazioni di organismi nocivi presenti nelle merci importate.
Il 32% dei turisti enogastronomici italiani ritengono la Puglia una delle 3 migliori regioni italiane per il turismo enogastronomico, un gradimento legato alla qualità dei cibo, ma anche alle masserie contadine che propongono le ricette tipiche della tradizione regionale, con gli agriturismi che registrano un aumento esponenziale degli ospiti sia per la ristorazione che per l’alloggio.
La eventuale cessione dei terreni pubblici toglierebbe allo Stato il compito improprio di coltivare la terra, renderebbe disponibili risorse per lo sviluppo ma soprattutto avrebbe il vantaggio di sostenere la crescita, l’occupazione e la redditività delle imprese agricole, quando cresce ancora il valore fondiario dei terreni in Puglia dell’1,5% in 1 anno, con i fenomeni inflazionistici che rilanciano la terra come bene rifugio.
E’ sos in Puglia per i furti di olive che grazie all’intensificarsi del presidio delle forze dell’ordine, a cui va il plauso per l’opera di controllo, vigilanza e spesso scorta, in parte sono sventati.
Rallenta l’economia a livello provinciale, regionale e nazionale. Frena la crescita del numero degli addetti a Lecce e provincia, in Puglia e in Italia. La pandemia innescata dal Covid-19 ha segnato un vero e proprio spartiacque riguardo ai trend economici. La fase di ripartenza che ne è seguita sta ormai esaurendo la sua forza.
Sono 385mila i cavalli allevati in Puglia, un patrimonio consistente a conferma del lavoro quotidiano degli allevatori ma anche della passione di turisti e pugliesi per le passeggiate e il turismo equestre senza dimenticare però l’attività sportiva e la pet therapy.
Colazione “salata” per i pugliesi, +30% l’impatto al banco bar.
Rubriche/di Coldiretti Puglia
Non si allenta la morsa dell’inflazione sui beni alimentari per cui anche la colazione è ‘salata’ per i consumatori pugliesi costretti a pagare il 30% in più già al risveglio ai banchi del bar, per l’impatto del caro prezzi con aumenti che vanno dal +25% del cornetto al +20% del cappuccino, con i prezzi del cibo saliti del +10% nel 2023 per effetto delle tensioni internazionali sul commercio e sulle quotazioni, ma anche di fenomeni speculativi.
A raffreddare la corsa dei prezzi è la brusca frenata dei prezzi della verdura che aumentano ad ottobre di appena il 2,8% rispetto al +13,8% del mese precedente, in termini tendenziali, con la famiglia pugliese che intanto sta tirando la cinghia e spende a tavola meno di 5 anni fa.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, sui dati Istat sull’Inflazione a ottobre che registra un deciso rallentamento dell’inflazione spinto anche dalla decelerazione degli alimentari (+6,5%).
La fiammata dell’inflazione ha costretto le famiglie pugliesi a risparmiare anche sulla spesa alimentare – dice Coldiretti Puglia – tanto che un nucleo familiare spende a tavola in media 454 euro al mese per l’acquisto di generi alimentari e bevande, uno dei valori più bassi d’Italia, mentre nel 2018 spendeva 457 euro in media al mese.
Si tratta del primo mese dall’entrata in vigore del patto antinflazione che – sottolinea Coldiretti – si pone l’obiettivo di rilanciare i consumi in un momento in cui a causa dell’aumento dei prezzi le famiglie hanno tagliato di quasi il 5% le quantità di cibo e bevande acquistate nel 2023. Il patto – continua Coldiretti – deve garantire il rispetto della normativa vigente in materia di contrasto alle pratiche commerciali sleali di cui al D.Lgs 198/2021 ed in particolare quella relativa al divieto di vendita sottocosto ed assicurare che non si producano distorsioni nella ripartizione del valore e di una equa remunerazione, a pregiudizio soprattutto delle fasi contrattualmente più deboli, posizionate a monte della filiera agroalimentare.
Occorre infatti evitare – insiste la Coldiretti – che il peso dell’iniziativa si scarichi sugli anelli più deboli della catena salvaguardando i bilanci dei produttori agricoli e degli operatori della trasformazione, industrie e cooperative, che sono stati i più colpiti dall’incremento dei costi di produzione, tutelando il tessuto produttivo e l’occupazione.
Con l’inflazione che toglie potere d’acquisto alle famiglie, la situazione è preoccupante con i cittadini che – sottolinea la Coldiretti Puglia – hanno tagliato del 5% le quantità di prodotti alimentari acquistate nel 2023 e vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti.
In Italia la tavola è – sostiene la Coldiretti – una componente importante della spesa familiare della quale assorbe in media circa il 18 per cento delle risorse con un valore medio mensile per famiglia di 482 euro al mese, in altre parole meno di un euro su cinque viene speso per mangiare con un deciso aumento dell’incidenza di altre voci di spesa come abitazione, abbigliamento , trasporti e comunicazioni.
Analizzando le singole voci della spesa alimentare, il 2022 nel carrello delle famiglie italiane – rileva la Coldiretti – ha visto un aumento rispetto all’anno precedente per alcune categorie come la carne, l’olio d’oliva e lo zucchero e dolci, mentre cala quella per frutta e verdura, pane e pasta, pesce, latte e formaggi.
La voce più pesante nel carrello delle famiglie resta quella della carne e salumi – continua Coldiretti – per i quali si spendono mensilmente 104 euro, davanti a pasta, pizza, pane e cereali (76 euro), mentre al terzo posto si piazza la verdura con 61 euro. Seguono – conclude la Coldiretti – latte formaggi e uova, con 58 euro, e la frutta a 41 euro, poco davanti al pesce (38 euro). In classifica ci sono poi i cibi pronti con 30 euro, lo zucchero e dolci con 21 euro, l’olio d’oliva assieme al burro e gli altri condimenti con 15 euro, oltre a caffè, acqua minerale, bibite.
In questo contesto il cibo locale a Km0 è divenuto uno strumento ‘salva tasche’ per i consumatori perché i prodotti – dice Coldiretti Puglia – provengono dal territorio regionale e non subiscono eccesivi rincari per il trasporto a causa del caro gasolio (36%), per il rapporto qualità prezzo (28%), perché la stagionalità e la biodiversità garantiscono che i prodotti non siano importati con l’effetto a valanga del caro prezzi a causa della guerra in Ucraina.
Il risultato è che il valore della vendita diretta dagli agricoltori è salito in Puglia ad oltre 700 milioni di euro e coinvolge ormai oltre un’azienda agricola su cinque. Grazie al progetto economico di filiera corta di ‘Campagna Amica’, in Puglia è stata data una risposta alla grande attenzione dei consumatori alla tutela della salute e dell’ambiente attraverso scelte agroalimentari consapevoli, testimoniata quotidianamente dall’affluenza nei mercati contadini che contano 1.500 giornate di apertura e circa 750 produttori coinvolti.
Con la riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine (IG) si tutela anche la Dop Economy pugliese che vale quasi 450 milioni di euro con 60 prodotti riconosciuti, tra alimentari e vini. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento all’approvazione definitiva della riforma delle Indicazioni geografiche (IG) dopo due anni di negoziato.
A causa del maltempo di maggio e giugno è andato perso in Puglia il 60% del foraggio per alimentare gli animali nelle stalle, ma si è dimezzata anche la produzione di mais in Italia negli ultimi 20 anni a causa dei costi di produzione, dei cambiamenti climatici e delle importazioni dall’estero che espongono gli allevatori alle conseguenze delle tensioni internazionali come la guerra in Ucraina.
In più di 1 famiglia su 3 (35%) in Puglia si preparano orecchiette e cavatelli fatti in casa durante l’anno con un ritorno in cucina spinto dalla ricerca di qualità della vita ma anche dal caro prezzi, con la passione per impasti, mattarelli e spianatoia che ha contagiato anche i giovani tra i 18 e i 34 anni.
Una boccata di ossigeno per quasi 100mila aziende agricole pugliesi costrette ad affrontare una pesante crisi di liquidità determinata dall’aumento dei tassi di interesse e dalle difficoltà causate dal maltempo e dai mercati sconvolti dalla guerra.
Montare i GPS sulle cisterne di olio extravergine in partenza dai frantoi, elicotteri in volo per intensificare i controlli, sensibilizzare gli agricoltori circa l’importanza di denunciare anche in forma anonima per monitorare orari e luoghi maggiormente interessati dai fenomeni criminali e cabina di regia interforze anche con le altre Prefetture del territorio pugliese.
È importante rilanciare i consumi alimentari in una situazione in cui a causa dell’aumento dei prezzi le famiglie hanno tagliato di quasi il 5% le quantità di cibo e bevande acquistate nel 2023.
Strategico il finanziamento della Diga del Pappadai che consentirà di mettere in funzione una delle più note incompiute della regione, un’opera iniziata 29 anni fa e mai finita, perché la Puglia non può più permettersi di perdere acqua con oltre il 57% del territorio a rischio desertificazione.
Con i prezzi del cibo saliti del +10% nel 2023 per effetto delle tensioni internazionali sul commercio e sulle quotazioni, ma anche di fenomeni speculativi, le famiglie cercano di fare più attenzione agli sprechi, razionalizzando i consumi, ma sono ancora 27 i chilogrammi di cibo buttati per persona all’anno.