Rubriche/di Piero D’Errico
La mia felicità me la ricordo bene.
Era andare al mare, erano tutti i preparativi per andare la domenica al mare.
Rubriche/di Piero D’Errico
La mia felicità me la ricordo bene.
Era andare al mare, erano tutti i preparativi per andare la domenica al mare.
Rubriche/di Piero D’Errico
Ci risiamo.
Sono sempre i bambini a insegnare qualcosa a noi adulti, sono sempre i bambini che non fanno caso al colore della pelle, che nelle differenze vedono solo amore, che giocano studiano e spesso riflettono oltre la loro età.
Sono sempre i bambini che ci chiedono di fermarci un po’ con loro, ci chiedono di pensare un po’ a loro, giocare con loro.
Da loro, abbiamo tutto da imparare.
Bellissimo lo spot che vede un bambino chiedere soldi al padre, che ha sempre qualche scusa e qualche occasione per chiederne, e quando il papà un po’ scocciato gli chiede: “Ma che devi fare con tutte queste monetine ?”
il bambino gli risponde: “Voglio comprare un’ora del tuo tempo per stare un po’ con te. Dimmi quanto ti devo dare ?”. -.
Ed il papà scoppia in lacrime e si ripropone di recuperare tutto il tempo perso, vuole giocare col figlio, si ripropone di trovare tuttto il tempo che non aveva mai avuto.
Quegli stessi bambini riconoscono che abbiamo fatto tante cose buone, inventato cose nuove, sempre più veloci, sempre più perfette.
Ma poi quegli stessi bambini, ci dicono: “Avete pensato a tutto ma vi siete dimenticati di come si fa la pace, come si costruisce la pace tra popoli in guerra”.
E’ vero ci siamo dimenticati, la cosa più importante.
All’inseguimento di banalità e stupidità, abbiamo dimenticato come si costruisce un mondo migliore, un mondo senza guerre.
A Gaza c’ erano bimbi che distribuivano caramelle per festeggiare la fine della guerra, ma gli accordi preparati dagli adulti, non erano uguali per i due popoli in guerra, erano diversi, ognuno aveva un accordo di pace diverso da quello che aveva l’altro e la guerra continuava.
Riusciamo a spiegare in quanti secondi si può distruggere il mondo e non riusciamo a spiegare in quanto tempo due popoli in lotta si possono abbracciare.
Tra non molto, andremo a fare quattro passi sulla luna, ma una volta tornati a terra, troveremo davanti a noi un gruppo di bimbi ad aspettarci.
Ci aspettano per chiederci com’è andata, come si vede la terra da lassù, per chiederci della bellezza della luna, invece no, sono lì ad aspettare solo per dirci: “Vi siete dimenticati di come si fa la pace. Ci consegnate un mondo che è ancora in fiamme”.
Rubriche/di Piero D’Errico
Avevo finito la terza elementare in quella scuola non lontana da casa mia.
Mia madre mi accompagnava ogni mattina e lei stessa tornava a riprendermi.
Rubriche/di Piero D’Errico
Ti va di fare due chiacchiere ?
Rubriche/di Piero D’Errico
D’accordo con Piero D’Errico, l’autore della rubrica estiva “Letture sotto l’ombrellone” quest’anno, a differenza del passato, le pubblicazioni settimanali saranno due: la domenica ed il giovedì. Buona lettura.
Rubriche/di Piero D’Errico
E poi un giorno ho aperto il cassetto dei sogni e mi son tuffato dentro.
Erano troppi, erano tanti, non si potevano realizzare tutti, ma alcuni si.
Rubriche/di Piero D’errico
Veramente affezionato, anche se non ho mai capito perchè, non ho mai capito cosa vedeva in me.
Ero solo un po’ più bianco di lui.
Rubriche/di Piero D’Errico
Era l’ anno 1972 e già c’era qualcuno che cantava: “……………..là dove c’era l’ erba ora c’è una città ”.
Dopo più di cinquant’anni, niente è più come prima, tutto è cambiato e, non poteva essere diversamente, è cambiato anche il paesaggio. Imbruttito, a tratti devastato.
Il Natale dei miei ricordi quello che ormai non c’è più.
Rubriche/di Piero D’Errico
Forse perché sono cresciuto con un Natale che non c’è più e in un mondo che non c’è più, tra tradizione, sobrietà e famiglia.
Rubriche/di Piero D’Errico
Arrivava solo qualcosa delle decine di cose elencate in quella bella letterina scritta a Babbo Natale, senza neanche un errore, senza cancellature, senza una macchia di inchiostro.
Rubriche/di Piero D’Errico
Se la datazione temporale del mondo si divide in prima e dopo Cristo, la datazione temporale della mia giovinezza si divide in prima e dopo i Beatles.
Rubriche/di Piero D’Errico
Quell’estate mi trovò quasi sempre seduto davanti a un bar di fronte al mare con una penna e dei fogli sparsi sul tavolo.
Rubriche/di Luigi Mangia
Entrando nel Santuario di Santa Maria di Leuca, troviamo: il quadro della Santa con la lampada “lux pacis”.
Rubriche/di Paolo Battaglia La Terra Borgese
Non fu una scoperta fortuita, né repentina – spiega il critico d’arte Paolo Battaglia La Terra Borgese -. Già al tempo dei Greci i pittori si preoccupavano di trovare una sostanza capace di legare i colori, così che restassero inalterabili e appiccicati alla materia su cui li applicavano, e non perdessero la brillantezza.
Rubriche/di Piero D’Errico
Ho scoperto il mondo a partire dall’estate, a partire dal mare, da quel senso di libertà che solo l’estate riesce a darti, quell’aria aperta , quel cielo con tutte quelle stelle, quel mare calmo con le sue lune di turno che ci sprofondano dentro.
Rubriche/di Piero D’Errico
Oggi voglio parlarvi di me, voglio, come si dice, mettermi a nudo parlandovi dei miei amori e cominciando dalla fine, dall’amore presente.
Rubriche/di PieroD’Errico
Oggi voglio cimentarmi nel GOSSIP e non è detto che questa mia nuova tendenza, non sia la strada giusta, quella strada che ho sempre cercato e mai trovato.
Rubriche/di Piero D’Errico
Non ricordo più cosa diavolo stessi cercando da più di un’ora, ricordo bene però che, casualmente, trovai qualcosa molto più importante di ciò che stavo cercando.
Racconto di Sara Surico
“A che ora torna il nonno ?” chiese Giulia alla nonna.
“Spero per ora di cena”.
Il nonno di Giulia viaggiava spesso per lavoro. Spesso stava fuori per lunghi periodi: giorni, settimane ed era sempre una grande gioia quando tornava.
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