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Letture sotto l’ombrellone/ Dal diario di Jey, seconda parte. “Grazie: a quella stella, a Dio, a chi mi ha aiutato, all’Italia”.

Rubriche/di Piero D’Errico

C’eravamo lasciati su quello scoglio liscio come il marmo dove il gommone, più che fermato, era andato a sbattere in quell’alba rosa che incrociava il celeste del mare all’orizzonte.

Letture sotto l’ombrellone/”La cartuccella”: Storia di un amore mai cominciato.

Rubriche/di Piero D’Errico

Era l’unica cosa che sapevo ed è rimasta l’unica cosa che ricordo.

“Facevamo compito in classe” e mi sentii all’improvviso importante, sentii intorno tutto il peso di sguardi disperati sopra me.

Letture sotto l’ombrellone/Dal diario di Jey: I miei sogni infranti su uno scoglio liscio.

Rubriche/di Piero D’Errico

“Anche noi abbiamo sogni ed in quest’ ultimo miglio, ci sono sembrati sempre più vicini, sempre più vivi.

Era la mia festa. Era la festa di Piero.

Rubriche/di Piero D’Errico

C’era un cielo che sembrava dipinto

ed una luna di un colore spento,

una nuvola gli si metteva davanti

spinta dall’aria e dal respiro dei venti.

Fernando Panico: vent’anni di te e di noi tra assenza e rimpianto.

Rubriche/di Piero de lorentis

Nella ricorrenza del ventesimo anniversario della morte di Fernando Panico (22.6.2003), allenatore galatinese antesignano di un volley innovativo, un flusso di ricordi sfocia nella mente di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo: come uomo e come sportivo.

Quando l’agricoltura seguiva il ritmo delle stagioni e delle stagioni ci si poteva fidare.

Rubriche/di Piero D’Errico

L’occasione mi fu data dal convegno organizzato dal mio sindacato.

Lo slogan era un invito ad affrontare un’ urgenza, una necessità: RIGENERIAMO L’AGRICOLTURA.

9 maggio, giornata delle vittime del terrorismo.

Rubriche/di LuigiMangia

Il 9 maggio del 1978 in una Renault 4 rossa venne trovato il corpo di Aldo Moro, Presidente del partito DC, ucciso dalle brigate rosse. Il 9 maggio è stato scelto per ricordare le vittime di terrorismo e per non perdere la memoria.

Io non lo aspetto più.

Rubriche/di Piero D’Errico

Il profumo di rami di pino appena tagliati, di muschio fresco, di miele e cannella.

E poi l’Oratorio, la Chiesa, quei presepi costruiti con pazienza,  con cartone colorato raccolto per strada, quei pupazzi zoppicanti trovati quà e là e quella grotta che piegava tutta da un lato.

“Letture sotto l’ombrellone”, Ultimo appuntamento: “Ciao”.

Rubriche/di Piero D’Errico

“Poi improvvisamente l’estate finiva, da ponente arrivavano grandi nuvole grigie cariche di pioggia e gli odori acri della pineta, si trasformavano in folate di vento freddo”.

Finiva così quell’estate, nel film di tanti anni fa che continuo a rivedere con gioia.

Letture sotto l’ombrellone: “Dal diario del caporale Tom”

Rubriche/di Piero D’Errico

Mi chiamano “TOM”, ho vent’anni da otto mesi e oggi torno dalla guerra.       

Una guerra difficile e inutile.

Letture sotto l’ombrellone: “Tu raccontagli di me”.

Rubriche/di Piero D’Errico

Gli appuntamenti imprecisi della vita fecero si che un allegro nonno ultra ottantenne incontrasse in uno dei primi giorni di primavera, il nipotino appena nato.

Letture sotto l’ombrellone: “…Potè rivedere suo figlio soltanto 11 anni dopo”.

Rubriche/di Piero D’Errico

Non ho mai capito esattamente il motivo per cui tornata al suo villaggio per un breve periodo, non le fu più consentito tornare ad Oslo, lì dove aveva lasciato il figlio Cristian di appena un anno col padre.

Letture sotto l’ombrellone: L’aria fresca.

Rubriche/di Piero D’Errico

Sono appena le dieci di sera, in giro poca gente, la piazza deserta, vuota, le luci dei lampioni la illuminano e le insegne dei negozi sono ancora accese.

L’orologio della piazza ha appena fatto l’ultimo rintocco dei dieci.

Racconti sotto l’ombrellone: “Quella settimana da raccontare”.

Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico

Per tutta la vita si erano persi nelle distese verdi di terreno coltivato a tabacco.

Avevano scolpiti sulla pelle, tutti i segni del sole e avevano mille rughe scavate sul viso.

Letture sotto l’Ombrellone: “Notte di S. Lorenzo”.

Rubriche/di Piero D’Errico

Fu quella l’unica volta che in piena estate andammo a villeggiare in montagna, al fresco, in una baita che si affacciava su una vallata con pochissime altre famiglie che abitavano intorno.

Letture sotto l’ombrellone: La bellezza che incanta e la nostalgia di sogni rimasti nel cassetto.

Rubriche/di Piero D’Errico

Ci sono cose nella vita che quando le fai sembrano così scontate, sembrano così in sintonia con tutto il resto che ti chiedi come mai non le hai pensate prima e magari ti stupisci per quanto fossero semplici e spontanee da pensare.

E’ successo così.

Letture sotto l’ombrellone: “La casa della Nonna”.

Rubriche/PensieriParole/di Piero D?Errico

Una vecchia porta di legno che aveva ormai perso completamente il colore, la parte superore in vetri per far entrare la luce, per guardare fuori, vedere chi veniva, chi passava, chi bussava.

Vedere se c’era il sole o pioveva.

Letture sotto l’ombrellone: “Quel bar dei ricordi. La bella età”.

Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico

Era il Bar che frequentavo, dove compravo il pasticciotto la mattina e il ghiacciolo arcobaleno nel pomeriggio, ma il vero motivo per cui ci andavo era perché dietro il bancone c’era una mia coetanea, la figlia del titolare del bar.

Letture sotto l’ombrellone: .

Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico

Cosa direbbe ora, quel “vecchio compagno” di mio padre.

Compagno quando essere “comunista” significava avere lo sguardo dall’altra parte dell’ America, significava avere lo sguardo verso l’ Unione Sovietica, copiarne il modello e ad esso ispirarsi come “valori”, ad esso guardare come “posizione politica”.

La Giostra

“Le campagne elettorali anni 80? Ben altra cosa”

PensieriParole/di Piero D’Errico

Ore ed ore davanti ad una tastiera a commentare quello che altri hanno detto o fatto, magari a cercare quel pezzo di importanza mai avuto.

Siete invecchiati ragazzi (!), siete diventati vecchi inseguendo la tastiera  di fb, non oso immaginare il grigiore delle vostre giornate, la tristezza della vostra vita.

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