Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico.
Erano passati un po’ di anni, la vita scorreva nella sua solita normalità con i suoi tanti piaceri e i suoi tanti dispiaceri.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico.
Erano passati un po’ di anni, la vita scorreva nella sua solita normalità con i suoi tanti piaceri e i suoi tanti dispiaceri.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Cominciai così :
Era l’età degli “innamoramenti” e in quella classe eravamo tutti più o meno innamorati.
Rubriche/Pensieri/Parole/di Piero D’Errico.
Il tempo della “spensieratezza” era solo un lontano ricordo, da lì a breve, gli anni sarebbero “rotolati” ma avrebbero avuto sempre la loro bellezza, una bellezza diversa che di solito si incrocia con preoccupazioni e rinunce.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Mi ritrovai in divisa, in una divisa che un sarto del luogo aveva adattato alla mia misura, per farmela stare a “pennello”.
In realtà non stavo male, solo il basco nero in testa, a dir poco, lo odiavo.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Quella cazzo di curva dell’angolo più avanti casa mia che ogni giorno “prendevo” un centinaio di volte, quella volta la “presi” male.
La bici si piantò sul marciapiede ed io andai a sbattere la testa contro il muro.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Capitò tutto in una giornata lenta e inutile, in una giornata che si trascinava di ora in ora in una noia mortale e si avviava a scomparire senza lasciare traccia, quando un postino, veloce come un folletto uscito da un racconto, mi consegnò una lettera.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
All’improvviso il “respiro” fu al centro di ogni discorso, all’improvviso c’eravamo accorti che “respirare” non era affatto scontato.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Me ne andai in un giorno di primavera, né caldo né freddo, uno di quei giorni che ho sempre preferito.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Questa lettera è stata scritta a dicembre del 2001. E’ rimasta conservata e solo ora pubblicata.
Dedico queste poche righe a tutte le persone che non stanno bene, per tutte le volte che di loro non ce ne siamo accorti o peggio ancora per tutte le volte che di loro ce ne siamo fregati, per tutte
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Questa “lettera” è stata scritta nel febbraio del 2002. Conservata e pubblicata solo ora.
A quattro passi da casa mia, un po’ di anni fa, forse tanti anni fa, o forse troppi anni fa, quando ancora il cemento non aveva preso il sopravvento sulle città, c’era sdraiato uno spazio così verde e aperto che quando ci camminavi sopra ti dava un senso di libertà, ti faceva correre, saltare, giocare.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
“Sia benedetto il giorno che sono nato” pensai appena sveglio, quel giorno.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
All’inizio della pandemia, aveva già compiuto da qualche giorno
ottant’anni.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Ci tocca vivere una seconda Pasqua uguale, che sia almeno strapiena di “speranza” e che la stessa “speranza” sia il regalo più grande.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Se il COVID fosse “scoppiato”quando era ancora viva mia nonna, nonna Consiglia, ed io ero ancora alle medie e frequentavo, già malvolentieri, la scuola G. PASCOLI; quando gli indimenticabili anni ’60 ci giravano intorno senza che noi ci accorgessimo della loro straordinaria bellezza e i negozi “ALIMENTARI” sulla strada principale avevano sempre bene in vista sul bancone i “golosini” …Come sarebbe stato?
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Se potessi parlare al “ragazzo che ero io più di 50 anni fa” quando allegramente quel ragazzo con capelli lunghi e camicie a fiori, sfiorava i suoi vent’anni, gli direi di avere più coraggio, gli direi di avere più pazienza.
Comincia come l’altra, sembra come nulla sia cambiato.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Tra qualche giorno sarà di nuovo primavera, tornerà la primavera.
Intorno ci sarà un profumo di fiori, le giornate più lunghe, le finestre si spalancheranno, il maglione lo porteremo in spalla.
Rubriche/PensieriParole/di Gustavo Vitali
Venezia, 16 aprile 1605.
Viene rinvenuto nella sua modesta dimora il cadavere di un nobile caduto in miseria, primo delitto di un giallo fitto fitto che ha come sfondo la Venezia alle soglie del Barocco.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Ho conosciuto “il mio unico amore” in una fredda giornata di fine dicembre. Pochi giorni prima del Natale.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
“Ho trascorso tanti giorni belli e altrettanti giorni brutti.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Sempre controvoglia ma quasi mai assente, per quel che ricordo solo qualche giorno di assenza e sempre giustificata.
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