Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Quella sera era più tardi del solito. Ero stato al solito posto e con i soliti amici, seduto sui gradini di un vecchio negozio di fronte al bar chiuso già da un pezzo.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Quella sera era più tardi del solito. Ero stato al solito posto e con i soliti amici, seduto sui gradini di un vecchio negozio di fronte al bar chiuso già da un pezzo.
Rubriche/Pensieri/Parole/di Piero D’Errico
Non vi dirò il mio nome, in questa storia, mi chiamerò solo “G.”, se vi va chiamatemi pure voi così. Sono vecchia, si sono vecchia, vivo sola da quasi sette anni, da quando cioè è morto il mio povero marito.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Il “Natale dell’anno dopo” aveva appena voltato le spalle e già, spinto da un vento di tramontana, si affacciava il “capodanno dell’anno dopo”.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Da “reduce del COVID” e con ancora addosso le “tracce emotive” che la pandemia è solita lasciare in chi è colpito, continuai a lungo a chiedermi
“PERCHE PROPRIO IO ?
“Mi sono arreso ad una solitudine, ad una angoscia, ad una paura che non conoscevo”.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Finì tutto in quel bustone di plastica su cui fu spruzzato del disinfettante e chiuso avvolgendolo con un cerotto all’estremità.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Sono arrivato su un barcone, insieme ad altre 20 persone, da soli otto mesi e i cartelli fatti sventolare e gli slogan con cui siamo stati accolti da gruppi di
“neri”, non promettevano già nulla di buono.
“Le maschere protettive ci permettevano soltanto quello”.
Rubriche/Pensieri&Parole/di Piero D’Errico
Pensavamo fosse tutto finito o quasi, di aver buttato tutto alle spalle, rimasto solo il ricordo di una brutta esperienza.
Rubriche/Pensieri&Parole/di Piero D’Errico
La incontrai per caso in un giorno di primavera, durante un viaggio organizzato dall’Oratorio del rione in cui abitavo.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Quei soliti diverbi che dopo qualche giorno si chiariscono e schiariscono insieme un rapporto di amicizia su cui si era poggiata un’ombra di passaggio.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
E pensare che volevo diventare proprio quel che poi ero diventato, ero molto contento del mio “essere” del mio “io”.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Cento storie da raccontare.
Storie di chi è stato raccolto in mare dopo ore di attesa e in quelle ore di attesa ha visto passare davanti a se i corpi senza vita di tanti disperati,
di tanti bambini che non ce l’avevano fatta ad aspettare.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
C’era da organizzare un matrimonio e due giorni dopo un compleanno.
C’era da sistemare gli ospiti arrivati da lontano, alcuni da molto lontano.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Non ricordo più il motivo per cui a conclusione di un battibecco durato tutto il tempo della ricreazione, con quel mio amico che non era neanche della mia classe, con tono e fare minaccioso gli dissi, anzi gli gridai “ti aspetto fuori”.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Ho dovuto quasi sempre occuparmi di mia madre. Ero l’unica figlia e mi dividevo tra la sua
casetta alla periferia di Bergamo e la mia non molto distante. Costruita appunto non lontano dalla sua per starle vicino.
Rubriche/PensieriParole/di Marino Giannuzzo
È vero, lessi molto durante quell’anno che corse dal settembre 1960 al settembre 1961, anzi moltissimo.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Doveva essere una volta come tante, una di quelle volte, di quelle occasioni che cominciano e finiscono,
una di quelle volte che si perdono nell’archivio della vita tra le cose belle o forse tra le meno belle.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico.
Comincia tutto con la prenotazione al “villaggio”, non molto lontano e non molto vicino,
per non togliere il gusto del “viaggio”.
Ringraziamo l’autore per aver autorizzato la pubblicazione del suo libro su queste pagine.
Rubriche/PensieriParole/di Marino Giannuzzo
L’avevamo visto svolazzare a brevi tratti tra un cespuglio e un altro nel giardino, poco distante dal campetto di calcio del convento, dove i nostri compagni stavano disputando il primo tempo di una partita.
Ringraziamo l’autore per aver autorizzato la pubblicazione del suo libro su queste pagine.
Rubriche/PensieriParole/di Marino Giannuzzo.
Quel primo giorno di settembre era afoso, umido, appiccicoso. Era conveniente restare in ufficio, seduto dietro la scrivania per provvedere ai conteggi del mese precedente, anche se non dovevano essere onerosi, come di solito, dato il periodo estivo ed il mese particolare di agosto, quando avvocati e giudici preferivano andarsene al mare, ai monti o in crociera.
Rubriche/PensieriParole
“Eravamo quattro amici al Bar che volevano cambiare il mondo” faceva una vecchia canzone . Solo che noi, eravamo sempre quattro, ma non volevamo cambiare il mondo, noi volevamo solo vivere in “quel mondo”.
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