Lettere/di Maristella Romano
Caro Direttore,
“In mezzo a una grande piazza, ci stava una lepre pazza.
Il pollice la vide.
L’indice la catturò.
Il medio la cucinò.
L’anulare se la mangiò.
E al povero mignolino, nemmeno un pezzettino.”
chissà cos’avrà pensato lei, e i suoi lettori, leggendo la prima parte di questa mia lettera. No, Direttore, non sono impazzita. E’ semplicemente la filastrocca che mi è venuta in mente leggendo su fb i tanti commenti di “autorevoli” politici locali che hanno commentato la riapertura del Cavallino Bianco (paragonata quasi allo sbarco sulla luna, tant’è che in alcuni casi leggendo i post mi sembrava di leggere il libro di Oriana Fallaci “Quel giorno sulla luna”) ringraziando taluni l’amministrazione Amante, altri l’amministrazione Montagna, altri ancora l’amministrazione Antonica.
C’è chi addirittura si è spinto a ringraziare l’amministrazione Garrisi, senza la quale nulla sarebbe successo. Così come c’è stato chi ha ringraziato alcuni dipendenti comunali, dimenticando forse che sono pagati per fare il loro dovere e dimenticando forse che nulla di straordinario è stato fatto. Basta vedere cosa fanno i dipendenti comunali negli altri comuni per rendersene conto. Nessuno a chiedersi come mai le varie amministrazioni comunali hanno impiegato 20 anni o forse più per realizzare i lavori e per restituire alla cittadinanza uno stabile a norma e funzionante. Così come non si conosce mai di chi è la colpa se i lavori vengono eseguiti male.
Tornando poi alla filastrocca, mi ha sempre fatto tenerezza il mignolino, che l’ho visto sempre un po’ sfigato. Oggi, quel “mignolino” può essere paragonato al cittadino galatinese, che ha contribuito, con i soldi del bilancio comunale, ai lavori del Cavallino Bianco e che, a differenza di qualcuno, non ha ricevuto “promozioni” sul costo del biglietto. Non meritava questo?
Eppure mi è sembrato di capire da un’interrogazione di un consigliere comunale che i soci di un’associazione di Lecce hanno ricevuto dagli organizzatori della rassegna una promozione sul prezzo del biglietto d’ingresso. Sarebbe interessante capire se e chi a Galatina ha fruito di questi sconti e se ci sono stati biglietti omaggio e a chi sono andati questi biglietti omaggio.
Senza disturbare il sonno profondo dei consiglieri di maggioranza o minoranza, c’è qualcuno che può dircelo? Fatto sta che il cittadino galatinese, il “mignolino” della filastrocca per intenderci, ha dovuto pagare per intero il biglietto. E poi tutti a parlare di cultura, associando il Cavallino Bianco alla cultura. Ci può anche stare come idea, ma con una biblioteca chiusa da moltissimo tempo e senza un’idea di teatro, vedo piuttosto arduo parlare di cultura associandola al Cavallino Bianco. Oggi il Cavallino Bianco rimane un contenitore culturale vuoto.
C’è poi chi vuol passare per “dotto” semplicemente postando su fb una foto in sala. Interpretazioni piuttosto originali della cultura…Ora, Direttore, la saluto. Alla prossima filastrocca, magari sul “Re Mida” e Dioniso.