A Lecce sit-in davanti alla Questura (dalle 10)

Cronaca

Un salario dignitoso, con aumenti capaci di recuperare il potere d’acquisto perso in anni caratterizzati dall’inflazione a due cifre. Un piano per indire concorsi e garantire il turnover nelle forse dell’ordine.

Un progetto per migliorare le condizioni di lavoro, diminuendo stress, adeguando gli ambienti, garantendo turni sostenibili. Lavoratrici e lavoratori del comparto Sicurezza e Difesa non chiedono niente di più, rispetto a quel che Giorgia Meloni aveva promesso prima di insediarsi a Palazzo Chigi. Eppure ai tavoli delle trattative, il Governo sembra sordo alle richieste del personale e dei sindacati. Per questo Cgil, Fp Cgil e Silp Cgil hanno indetto una giornata di mobilitazione in tutta Italia, con manifestazioni e sit-in anche a livello locale. A Lecce è previsto un presidio davanti alla sede della Questura, in viale Otranto, dalle 10 alle 12.

Il Governo non perde occasione per raccontarci quanto sia vicino alle forze di polizia e alle forze armate, ma al tavolo negoziale fa finta di non sentire. Continui slogan e promesse stanno cadendo nel vuoto di fronte alla possibilità di dare una risposta concreta alle richieste delle lavoratrici e dei lavoratori. Il rinnovo contrattuale relativo al triennio 2022/24 si è arenato. In più, di fronte ad un personale sempre più anziano e stanco, colpito dalla piaga dei suicidi, manca una credibile progettualità concorsuale in grado di sostenere un adeguato turnover, in previsione dell’ondata di pensionamenti che caratterizzerà i prossimi anni.

Dopo anni di proteste, mancano risposte significative sul rinnovo del contratto, dunque. Le richieste avanzate al Governo sono chiare:

  • garantire per le donne e gli uomini in divisa risorse economiche congrue, capaci di dare dignità ad un salario pesantemente colpito dall’inflazione;
  • approntare un piano di assunzioni straordinario per aumentare gli organici del personale impegnato nei tanti servizi che le forze di polizia e militari svolgono per la sicurezza di tutte e di tutti;
  • migliorare le condizioni di lavoro e di vita delle lavoratrici e dei lavoratori per arginare il fenomeno dei suicidi;
  • garantire una pensione dignitosa e l’attivazione della previdenza complementare.