Rubriche/Opinioni/di Piero D’Errico.
Galatina – Non so perché Marcello AMANTE ha perso.
Mi va di pensare alla luce del solo risultato finale, che la sua sconfitta sia maturata sui colli collemetesi.
Io non lo so ma probabilmente avranno avuto le loro serie motivazioni e alzando gli occhi al cielo mi va di dare loro ragione.
Si perchè, alzando gli occhi al cielo ti accorgi subito che il loro cielo è vecchio, andava cambiato, andava rifatto e loro non ci hanno pensato.
I nuovi invece hanno dato ampie garanzie a riguardo.
Avranno un nuovo cielo stellato e con nuovi modelli di stelle, simili al “pan di stelle” che fa sognare i bambini.
Ma tanto i sogni non hanno età e far sognare non costa niente.
So invece perchè ha vinto il Sindaco Fabio Vergine.
E’ stato eletto dal candidato Sindaco perdente al primo turno Dr. ANTONACI.
Gli 86 voti di differenza, sono l’aggiunta essenziale delle sue liste senza le quali la storia avrebbe avuto un altro lieto fine.
E quindi onore al merito per la vittoria a tutti quelli che si presentavano come i “puri” e in rappresentanza della “purezza” della politica (non dell’acqua), e che ironizzavano sul fatto che: prima Galatina si doveva “guardare” da Lecce e da Maglie ora invece anche da Copertino e Nardò, almeno così parlò il loro leader in una piazza gremita su un palco che costeggiava la Chiesa.
Ed a me che ero lì, tra le seconde file, scappò spontaneamente un applauso ma, per mia fortuna, non fui sfiorato dall’idea di mutare la mia scelta politica.
Oggi posso solo dire……… meno male.
E fu così che proprio loro, hanno determinato la vittoria di chi di un’ammucchiata di varia provenienza e colori ha fatto “strategia”.
Un miscuglio di posizioni contraddittorie e contrapposte tanto che se provi a cercare in un ragionamento politico cosa li unisce perdi solo tempo, se provi a cercare l’interesse politico, invece no.
Al suo posto avrei chiesto minimo un assessorato di peso e uno un po’ più leggero a persone da nominare sempre in nome della purezza, anzi avrei insistito per l’istituzione di un assessorato alla purezza.
Se non lo hanno fatto allora vuol dire che hanno condiviso solamente il programma specialmente nella parte “fieristica” che il Dr. sembrava apprezzare.
Sulla questione ospedaliera staremo a vedere, la situazione è molto chiara per essere altrettanto semplice.
Avesse lasciato libertà di voto come nel primo momento, nulla da dire ma poi il Dr. ha ritrattato ed ha dato una chiara indicazione di voto e quindi c’è stata anche una chiara condivisione di valori e di riferimenti di chi c’era dentro la coalizione o era dietro le quinte.
Per questo non potrà mai fare opposizione a una maggioranza che ha contribuito ad eleggere, senza che qualcuno non gli facesse notare la contraddizione magari in un siparietto tra il comico e il semiserio .
Insomma da Guevara alla Lega.
Ad onor del vero, non ho visto il Dr. o chi per lui in quelle scene del “batti cinque” a cui non mancava nessuno da Nardò a Copertino e altra allegra compagnia di importazione.
Non era lì, tra i tanti personaggi ad esultare sudati e sbracati come se avessero vinto la COPPA del NONNO.
Il tutto incastonato in una scena così patetica da fare quasi tenerezza.
Altri leader veri e coerenti, almeno di uno ne sono certo, mai si sarebbero sognati di esibirsi in simili carnevalate.
Questione di stile e anche di decenza.
Più che la meta conta il viaggio, ed il mio viaggio in questa competizione elettorale è stato bello e giuro mi sono divertito.
Qui mi fermo, giusto il tempo di appuntire la matita e poi riprendere il discorso. Teniamoci forti.