Cronaca/di Coldiretti Puglia
Serva una stretta sull’affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria delle reti idrauliche consortili, con gli agricoltori impegnati direttamente nelle opere, a beneficio dell’agricoltura pugliese che per essere competitiva sui mercati deve poter disporre di acqua in quantità e qualità adeguate.
E’ la richiesta di Coldiretti Puglia all’Assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia e al Commissario unico dei Consorzi di Bonifica commissariati Borzillo, perché vengano gestite tempestivamente le attività di manutenzione ordinaria delle reti idrauliche dagli stessi tutori del territorio che conoscono nel dettaglio punti critici e zone più problematiche.
“Va dato l’avvio al percorso proposto da Coldiretti e già fatto proprio dal Commissario Borzillo che, facendo leva sullo strumento della Legge di Orientamento in Agricoltura, attraverso un albo di imprese agricole, consentirebbe di gestire tempestivamente le attività di manutenzione ordinaria delle reti idrauliche dagli stessi tutori del territorio che conoscono nel dettaglio punti critici e zone più problematiche”, commenta il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
La tropicalizzazione del clima con frequenti nubifragi e bombe d’acqua e gli effetti dell’incuria e delle mancate opere di bonifica da parte dei Consorzi commissariati – aggiunge Coldiretti Puglia – sono evidenti sul territorio e impongono una nuova strategia che va adottata senza indugio.
“Lo scenario della bonifica integrale, incancrenito da 20 anni di commissariamento, impone scelte decise e un coinvolgimento nuovo degli imprenditori agricoli – aggiunge il direttore regionale, Pietro Piccioni – attraverso l’affidamento dei lavori di manutenzione, con gli agricoltori impegnati direttamente nelle opere, un percorso proposto da Coldiretti, che il Commissario unico Borzillo aveva già fatto proprio”.
La Legge di Orientamento in Agricoltura, che ha compiuto 20 anni, già nel 2001 ha previsto all’art 15 del Capo III le convenzioni tra le imprese agricole e le pubbliche amministrazioni al fine di favorire lo svolgimento di attività funzionali alla sistemazione ed alla manutenzione del territorio, alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale, alla cura ed al mantenimento dell’assetto idrogeologico e di promuovere prestazioni a favore della tutela delle vocazioni produttive del territorio.
E’ molto grave che all’appello manchino 162mila ettari di suolo consumato sul totale della superficie territoriale pugliese – denuncia Coldiretti Puglia – dove i cambiamenti in atto riguardano contesti prevalentemente agricoli o naturali per il 67%, perché in Puglia la terra frana e si consuma anche per lo stato di abbandono e di incuria registrati nelle aree rurali, a causa della mancata manutenzione ordinaria e straordinaria di opere di bonifica determinanti che non vengono garantite da vent’anni. Da qui il progetto proposto da Coldiretti che potrà accellerare il percorso di manutenzione ordinaria di cui le aree rurali hanno vitale bisogno.
Elemento centrale di questo programma è l’impresa agricola – conclude Coldiretti Puglia – impegnata non solo nella creazione del reddito, ma anche nella tutela e salvaguardia delle risorse naturali e ambientali, che punta la propria strategia competitiva su un “portafoglio di valori”, materiali e immateriali, valorizzando la vasta gamma di “beni pubblici”, associati alla produzione di alimenti e al ‘bene comune’ legato alla tutela e manutenzione del territorio rurale.