Difendere forniture alimentari con la radicale semplificazione del voucher agricolo.
Cronaca/di Coldiretti Puglia
Una azienda su due (53%) che esporta ortofrutta ha ricevuto disdette degli ordini dall’estero secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. Serve un deciso intervento per sostenere il settore produttivo, con gli ordini di ortaggi rimasti a terra per la disdetta dell’ultima ora.
La logistica risulta paralizzata con i controlli sanitari disposti dall’Austria per i mezzi che entrano dai valichi italiani, con le conseguenti lunghissime code sull’autostrada A22 tra Bolzano e il Brennero. Si tratta di un grave danno ai fatturati delle aziende che perdono commesse, guadagni e il prodotto stesso che per la sua deperibilità va buttato. E’ quanto rileva Coldiretti
Sul fronte lavoristico, è ottenuto da mani straniere più di ¼ del Made in Italy a tavola, con oltre 973mila giornate di lavoro fornite da lavoratori stagionali stranieri solo in provincia di Foggia nel 2018, il 27,61% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.
Con l’inizio delle campagne di lavorazione delle primizie – aggiunge Coldiretti – saranno disastrosi gli effetti della chiusura dei confini anche verso l’Europa dell’est.
Occorre intervenire al più presto – sottolinea Coldiretti – per sopperire alla mancanza di manodopera stagionale e non pregiudicare le fornitura di generi alimentari a negozi e supermercati rimasti aperti come previsto dall’ultimo provvedimento del Governo. Una emergenza esplosa in un inverno caldo che – riferisce la Coldiretti – ha fatto partire in anticipo al raccolta a marzo con le primizie e continuerà d’estate con la frutta come pesche, albicocche e susine per finire a ottobre con la vendemmia.
I voucher erano stati introdotti per la prima volta in via sperimentale nel 2008 proprio in agricoltura con la vendemmia per le peculiarità dell’offerta di lavoro nelle campagne. Nel corso degli anni successivi quello dei campi – conclude la Coldiretti – è stata l’unico settore rimasto legato all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito) e gli accresciuti appesantimenti burocratici che ne hanno limitato l’utilizzo e per questo ora in una situazione di emergenza vanno eliminati.