Cronaca/ di Coldiretti Puglia
“I frantoi privati, cooperativi e industriali, al collasso per la Xylella che ha messo in ginocchio l’intera economia agricola del Salento, sono rimasti tagliati fuori dalla dichiarazione di stato di calamità naturale, perché non sono aziende agricole.
Finora non sono rientrati ancora in alcuna ipotesi concreta di intervento, nonostante siano al collasso e necessitino di interventi significativi, a partire dall’opportuno esonero dell’IMU per 5 anni, oltre a provvedimenti di integrazione al reddito per 5 anni per le aziende di trasformazione che dimostrino di restare attive. ,
Un grido d’allarme viene lanciato lanciato dal presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia, a tutti i Sindaci del Salento affinché diano un segnale tangibile di vicinanza ai frantoiani del territorio. “Stiamo chiedendo a tutti i Sindaci del Salento – spiega il presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele – a nome di tutti gli operatori economici del territorio di modificare i propri regolamenti e delibere comunali, al fine di ridurre l’aliquota massima del 10,6 x mille, imposta anche ai frantoi industriali, ad un’aliquota minima del 7,6 x mille di competenza statale. Qualunque misura si andrà a definire per sostenere le realtà della provincia di Lecce, dove lo scenario è apocalittico e i frantoi non hanno più olive da molire, potrà essere replicato e messo a patrimonio comune anche delle realtà operanti nelle altre province pugliesi, dove la malattia sta mietendo vittime”. Conclude il presidente Cantele: “Chiederemo atti concreti a tutte le forze politiche, sindacali e ai rappresentanti della società civile e delle istituzioni nella nostra grande manifestazione del 9 marzo prossimo a Lecce, dove ognuno dovrà assumersi la responsabilità delle proprie scelte e delle promesse fatte”.
Il Ministro Centinaio, intanto, con il Piano approvato il 13 febbraio scorso in Conferenza Stato – Regioni ha previsto il sostegno all’ammodernamento degli impianti di molitura e a supporto della rottamazione degli impianti, per le aziende che vogliono dismettere o riconvertire l’attività, interventi a beneficio di frantoi privati, cooperativi e industriali, come richiesto da UNAPROL e Coldiretti al tavolo con il Ministro. Il Piano Centinaio oggi ha bisogno di strumenti operativi – conclude Coldiretti Puglia – per poter essere realmente applicabile.