Una foto, un articolo o un racconto ci ricorda com’eravamo… e ci ricorda anche come oggi siamo.
Rubriche/Opinioni/di Veronica Romano
Caro Direttore,
rivedo quei tempi solo attraverso racconti e per quel poco che posso capire, erano tempi di grande splendore, di grandi iniziative, di lucidità politica.
Erano tempi in cui la nostra città si affermava sempre più, offriva molto più di quanto offrivano le altre città.
Fiorivano le iniziative commerciali e l’offerta turistica cominciava a esprimersi.
Caro Direttore, prima si pensava alla città, ora si guarda altrove.
Ora si guardano le piccole cose, non si ha un progetto. Si pensa alle piccole cose, alla clientela , che sarà pure parte della “politica”, ma non è “la politica”.
Né progetti, né programmi, né futuro. Circondati da negozi “cinesi” , con le loro attività non più piccole di 500 metri, mentre noi chiudiamo anche quelle attività di appena 60 metri.
Sarà purtroppo sempre così sino a quando non troveremo un “qualcuno” che ci tiri fuori dalle paludi in cui siamo sprofondati.
Eppure la nostra città resta, per com’è strutturata, la più bella.
Con quei polmoni verdi al centro che dalla villa del Marinaio, arrivano alla villa centrale e vanno su sino all’altra villa F. Cesari, o giù sino a quella bellissima piazza a spigolo, con la Chiesa stagliata al centro.
Trovatemi un’altra città così bella.
Non dirò quel che penso della “politica contemporanea”, sarei ripetitiva.
Non penso nulla perché del nulla, nulla si può pensare .
Di quel nulla ci resterà solo un lontano ricordo.
E mentre altri Paesi guardando il presente lo vedono migliore, noi guardiamo il presente e lo vediamo peggiore.
Non ci facciamo neanche più caso, ma poi una foto, un articolo o un racconto ci ricorda com’eravamo, ci riporta indietro nel tempo . E ci ricorda anche come oggi siamo.