Lettere/di Veronica Romano
Caro SEDILE,
non ricordo più da quando ho cominciato ma, da quando ho cominciato in poi, avrò sempre voglia di dire la “mia”. Che potrà piacere o no, potrà “farmi amici” o potrà “farmi nemici”, non importa.
Io mi affiderò al giudizio “del tempo” e non al giudizio “del momento”.
Il mio, come sempre, sarà quel pensiero che di solito si definisce del “semplice cittadino”, libero e innamorato. Innamorato della propria città.
Ed in questa logica mi infilo di “spichetto” nella “diatriba” tra Roberta T. a cui faccio i complimenti per quanto su questo giornale ha scritto pochi giorni fa e che condivido totalmente e pienamente, e gli “attivisti del Movimento 5 stelle”.
Seguo la politica, forse non capisco di politica, ma da sempre ho avuto la convinzione che una forza politica come quella del MOVIMENTO, almeno com’era all’inizio, è importante e necessaria per il Paese.
Ed è proprio in virtù di questa iniziale considerazione che mi sento di dare ragione agli “attivisti” e motivare la ragione del “torto” a Roby (consentimi di chiamarti come ti chiamano le tue amiche).
Cara Roby è proprio vero, la sua analisi è sbagliata come giustamente affermano gli “attivisti”.
La loro azione politica, non è stata affatto “inefficace”, è stata molto di più. E’ stata “inesistente”.
Cara Roby, hanno ragione loro, siamo noi “intelligenze distratte”, a non essercene accorte.
Sono sicura che se consultata, la “piattaforma Rousseau” darebbe a noi un meritato “sottozero”. Buon proseguimento Roby e perdonami se mi sono permessa di chiamarti così amichevolmente.
Proprio così, Roby, come ti chiamano le tue amiche.