Cronaca/ di pietro zurico
E’ stato pubblicato in questi giorni il verbale dei lavori della prima Conferenza dei Servizi avente per oggetto il procedimento autorizzatorio per la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica per il trattamento di rifiuti speciali con produzione di biometano, in località zona industriale Galatina-Soleto.
Due particolari sorprendono assai. Il primo è che il Comune di Galatina, confinante in tutti i sensi, con quello di Soleto non è stato invitato a partecipare alla Conferenza per apportare il proprio contributo. Sono stati invitato un pò tutti comprese (giustamente) le associazioni ambientaliste, ma Galatina no.
Eppure lo stesso Comune con propria nota aveva diffidato la Provincia di Lecce dallo svolgimento della conferenza decisoria dell’08 ottobre e chiesto fosse rinviato ad altra data poiché “in quanto appartenente al medesimo consorzio ASI, nonché comune limitrofo a quello ove è territorialmente previsto il progetto de quo, non ha ricevuto invito a partecipare dall’autorità competente, ritenendo altresì che il coinvolgimento di codesto Ente è ritenuto doveroso nella considerazione che le ricadute ambientali del progetto di cui trattasi interessano tutta la comunità locale“
Nonostante tutto la risposta è stata picche, la Conferenza si è tenuta e senza invito al Comune di Galatina.
Naturalmente invitato il comune di Soleto rappresentato da proprio sindaco Graziano Vantaggiato e dall’ing. Annalisa Lorenzo. Gli atti della Conferenza parlano per loro come “nessun contributo al procedimento“.
Il Sindaco Vantaggiato ha però dichiarato verbalmente che “il rifiuto da trattare deve essere organico, domestico e “di prossimità”, dove per prossimità è intesa la Provincia di Lecce“. Ma si stava parlando di qualcosa di diverso oppure era a conoscenza che qualche rifiuto di natura e provenienza diversa avrebbe potuto finire nel calderone? Sulla prossimità avrebbe poi fatto un figurone se avesse spiegato quante tonnellate di rifiuti al giorno vengono prodotte in Provincia e quanti opifici locali (presenti e prossimi) utilizzano il rifiuto per produrre per usi diversi energia.
Avremmo forse capito meglio di quante tonnellate di rifiuti ci sarebbero bisogno quotidianamente per far funzionare, nella loro massima capacità (e quindi rendere maggiori profitti), gli opifici esistenti e di prossima autorizzazione (Forenergy compresa).
Il sindaco Vantaggiato, inoltre, saprà benissimo anche del procedimento autorizzativo in corso che interessa sempre la zona industriale Galatina-Soleto (feudo di Soleto) e che riguarda sempre in tema di rifiuti speciali: la Macero Sud con la sua richiesta di aumento da 50.000 a 127.00o tonnellate il consumo di rifiuti speciali.
Avremo, ci ha detto, da parte sua memorie e valutazioni delle problematiche da un punto di vista politico in merito alla fattibilità ambientale del progetto.
Sostanziali, di contro, le lacune evidenziate, con richiesta di relativa integrazione, da parte dell’ARPA che sintetizziamo in 3 punti.
1 – Popolazione, Salute Umana “Il proponente riporta che con riferimento all’incremento di traffico veicolare, considerando la capacità di trattamento dell’impianto proposto, si stimano per il conferimento dei rifiuti in ingresso n. 14 camion da circa 7,5 tonnellate ciascuno. Questi percorreranno le strade provinciali (SP367, SP371) e relativi raccordi a servizio delle aree industriali non interessando viabilità urbana comunale, a garanzia della minimizzazione dei rischi connessi al trasporto su ruota.
Alla luce di quanto sopra riportato si chiede al proponente di specificare il riferimento temporale relativo al valore stimato di n. 14 camion da 7,5 tonnellate (giornaliero, settimanale, etc.). In via cautelativa si ritiene
che, al fine di poter acclarare l’assenza di impatti significativi negativi delle emissioni derivanti dal traffico veicolare indotto dall’esercizio dell’installazione sulla popolazione, il proponente debba provvedere a
valutare l’entità di tali impatti sulla qualità dell’aria, mediante una idonea metodologia di stima previsionale“.
Chiede in definitiva che la Forenergy presenti un progetto di monitoraggio ambientale per monitorare gli impatti ambientali per tutte le fasi di vita dell’opera.
2 – Acqua. “Il proponente dichiara che “l’impermeabilizzazione delle superfici, garantirà la protezione del suolo e sottosuolo da eventuali sversamenti, la cui eventualità di accadimento è comunque estremamente limitata dai presidi di sicurezza impiegati e dalle modalità gestionali attuate in ossequio alle BAT di riferimento.
In merito a quanto riportato, si chiede al proponente di descrivere in maniera dettagliata e tecnica (anche per mezzo di elaborati grafici) i succitati presidi di sicurezza che saranno adottati al fine di garantire la protezione del suolo e del sottosuolo da eventuali sversamenti”.
3 – Aria – “Con riferimento ai principali inquinanti che vengono normalmente monitorati per definire la qualità dell’aria (ad es. Ossidi di azoto, Ossidi di zolfo, Monossido di carbonio, PTS e PM10, Benzene,
Composti Organici Volatili, Idrocarburi Policiclici Aromatici, etc.), il proponente dichiara che le emissioni imputabili all’impianto proposto sono “tali da risultare non significative”. Riprendendo quanto osservato al
punto n. 1 sopra riportato e atteso che, tra le principali cause delle emissioni degli inquinanti sopra citati vi è il traffico veicolare, si ritiene che il proponente debba provvedere a valutare in maniera tecnica l’entità dei
possibili impatti sulla qualità dell’aria derivanti dalle attività previste in stabilimento (esercizio degli impianti, traffico veicolare, etc.), il tutto mediante una idonea metodologia di stima previsionale”.
Infine con riferimento alle affermazioni dell’azienda che in considerazione della tipologia d’intervento proposto, (…) probabili effetti rilevanti del progetto sull’ambiente circostante, cumulati con altri progetti nell’intorno, sono tali da non indurre impatti significativi”, e che “si prevede l’applicazione delle misure di monitoraggio volte a verificare, prevenire, controllare, monitorare a regime gli effetti indotti dall’impianto in riferimento all’attuali condizioni ambientali caratterizzanti l’area Arpa chiede che vengano chiariti quali siano stati gli altri progetti nell’intorno che sono stati considerati ai fini della valutazione degli effetti cumulativi e di descrivere le valutazioni tecniche che sono state condotte in esito alle quali, lo stesso proponente dichiara che tali effetti sono trascurabili.
Esattamente quanto dicevamo prima.