Cronaca/di p.z.
Da quando l’ex sindaco Amante è diventato minoranza e Vergine ha preso il suo posto, riuscire a raccontare e far sintesi dei lavori consiliari sta diventando sempre più difficile.
Interventi lunghissimi, fuori luogo, fuori posto, fuori argomento e, da parte di alcuni, anche con tanto di maleducazione politica di fronte ai continui richiami del Presidente del Consiglio, che invano, reiteratamente, ha provato a riportarli in carreggiata. Forse occorrerebbe, in tal senso, più polso e decisionismo e magari anche l’utilizzo di deterrenti più efficaci visto che la situazione a volte tende a sfuggirgli di mano.
C’è stato un momento in cui qualcuno ha avuto le “visioni” : ha scambiato la sede del Consiglio comunale per un lupanares. Ha accusato il suo interlocutore politico di essere posseduto da “ansia di prestazione”.
Per amor di patria tralascio le citazioni, da parte dello stesso autore, “da libro Cuore”.
Gli animi si sono riscaldati, tanto per cambiare, al momento della lettura delle interrogazioni consiliari dove, regolamento alla mano, dovrebbe essere uno dei passaggi di maggiore tranquillità dei lavori consiliari. L’interrogante legge, l’altro risponde e poi chiede: ” Si ritiene soddisfatto della risposta?”. L’interrogante risponde: “No” . E tutto dovrebbe finire la. Invece no, la replica è più lunga dell’interrogazione e poi la controreplica e via discorrendo. O si cambia il regolamento o lo si fa rispettare.
In particolare è stata una delle interrogazioni lette dalla consigliera Tundo ad accendere la miccia. La consigliera asseriva di essersi recata presso gli uffici comunali e aver visto un “soggetto esterno” che si è definito “un volontario” aggirarsi negli uffici, essere a contatto con dati sensibili dei cittadini etc. Chiedeva a quale titolo agisse e se fossero state rispettate le disposizioni di tutela sindacale, di sicurezza ed economiche.
La risposta è toccata al sindaco il quale ha pressato il piede sull’acceleratore mandando il motore fuori giri. Più che rispondere alle domande ha attaccato su fatti e personaggi della passata Amministrazione. Su quanta gente era in possesso delle chiavi degli immobili comunali: “entrava ed usciva senza controlli a proprio piacimento”. Un “privato” avrebbe poi circolato insieme a lei (l’ex assessore) tra gli scaffali degli Uffici dei Lavori Pubblici “controllando” pratiche etc, etc”.
Ad essere sinceri più che una risposta alle domande della consigliera è sembrato un tentativo di difesa scritto dallo stesso “volontario” colto con le mani nella marmellata e che ingenuamente, in senso politico, il Sindaco ha fatto proprio leggendolo in Consiglio. Mi rifiuto di pensare minimamente che possa averla scritta lui, non è il suo stile, magari non sarà così ma in ogni caso la toppa è stata peggiore del buco.
Da qua son volate accuse e velate promesse, comprese quelle di rivedersi magari in altre sedi.
Non è stato sinceramente un gran bel spettacolo.
Un argomento che ha riscosso, invece, unanimi consensi è stato l’approvazione del programma comunale per il diritto allo studio. Fatta eccezione, però, per l’intervento della consigliera Sandra Antonica che pur dichiarando preventivamente il suo voto favorevole ha chiesto all’assessore al ramo, Camilla Palombini, di non risparmiare energie sul problema del trasporto scolastico che, anche se inattuato da oltre dieci anni, merita un’attenzione particolare per l’importanza che riveste nel contesto scolastico. Risposta positiva dell’assessore che evidenziando le difficoltà in tal senso si è impegnata a non lesinare energie nel tentativo, qualora esso esista, di trovare una soluzione. Per il resto una miriade di interventi fuori argomento tra i continui e vani richiami del Presidente.
Approvate le due variazioni di Bilancio, come pure il Documento Unico di Programma con gli animi ormai rasserenati ed il ritorno ad una normale dialettica democratica.
Con il voto compatto dei consiglieri di maggioranza, due astenuti ed uno favorevole tra le fila delle minoranze, è stato approvato anche il CUC (Centrale Unica di Committenza). Il Comune di Galatina esce fuori dal circuito della SUA della Provincia ed entra far parte della CUC Campi Latini con Galatone, quest’ultimo Comune capofila.
E’ stato il Comune capofila l’unica divergenza tra maggioranza ed opposizione. Per la prima, avendo già il Comune di Galatone una Stazione Appaltante già registrata avrebbe fatto risparmiare costi e tempi visto che ogni Comune avrebbe gestito da se le sue gare d’appalto utilizzando proprie risorse sia umane che economiche, ma risparmiando sui costi generali rispetto al passato con la SUA della Provincia. Per le seconde Galatina deve recuperare la sua centralità tra i comuni del comprensorio e deve essere capofila anche al fine di fungere da calamita nell’attirare all’adesione i Comuni viciniori.