Il Sedile

Consiglio Comunale: sull’integrazione al programma triennale dei LL.PP. il gruppo misto si astiene

Questa volta Montagna non si dimette, ride.

Cronaca/ di Redazione

Galatina – Se casualmente o per curiosità qualcuno fosse capitato, ieri, a Palazzo Orsini ed avesse deciso di assistere ai lavori del Consiglio Comunale, già dopo le prime battute avrebbe avuto il legittimo dubbio di aver  forse sbagliato posto o di essere stato indirizzato male. I lavori son cominciati con circa 45 minuti di ritardo e sin qui passi. Il bello è cominciato già subito dopo l’appello con i primi argomenti di spessore in discussione e forse proprio dove nessuno si sarebbe aspettato di vedere i fuochi d’artificio, magari riservati per la seconda parte del Consiglio.

Ad accendere la miccia è stato il gruppo misto della maggioranza nella discussione riguardante l’integrazione al programma triennale 2016-2018 dei LL.PP. con relativa variazione del bilancio di previsione pluriennale. Si trattava, come ha spiegato l’assessore Tempesta, dell’inserimento nel programma di alcuni progetti riguardanti alcune opere i cui termini, per la richiesta di finanziamento, erano in scadenza a breve. In particolare si trattava di un Poject Financing, di cui avevamo già parlato su queste pagine abbondantemente giorni fa, per la realizzazione di una piscina comunale in città; della forniture di arredi ed attrezzature per il progetto “Bollenti Spiriti in Crescita”; ed infine quello per la ristrutturazione della Casa del Pellegrino da adibire a centro di accoglienza per adulti in difficoltà.

Anche di quest’ultimo progetto ne avevamo abbondantemente parlato in quanto si tratta di un secondo tentativo di richiesta di finanziamento essendo già andata buca una prima volta.

Non erano, in ogni caso, i progetti in se ad essere messi sotto accusa dal gruppo misto bensì la prassi con cui la Delibera è giunta in Consiglio Comunale. L’accusa è sempre la solità. Una parte della maggioranza, sindaco compreso, accusati di “nascondere” gli argomenti portandoli alla conoscenza dei consiglieri solo nell’immediatezza del Consiglio comunale quando cioè il tempo per approfondire è scarso quanto scarso è il contributo che può essere apportato alla discussione.

E’ nato un confronto alquanto vivace in cui le minoranze si son schierate contro la maggioranza accusandola di voler risolvere questioni interne di partito nell’aula consiliare. Il gruppo misto a sua volta, si è scagliato a turno contro la minoranza e contro la maggioranza che a sua volta replicava alle minoranze ed al gruppo misto. L’ unico problema è stato quello che nella foga del “confronto” si scontravano e si sovrapponevano più voci, più teorie e più tesi col risultato di non far capire, meglio dire irretire, lo scarso pubblico presente che assisteva allibito ed incredulo a tale spettacolo.

Risultato finale hanno votato contro i sei consiglieri di minoranza (UDC- Civiche-FI-Gervasi) astenuti tre dei componenti del gruppo misto (Spagna-Sindaco-Lagna), otto i voti favorevoli (PD-IDV-PRC-Baffa). Una situazione analoga a quando il sindaco Montagna si dimise interpretando l’astensione di alcuni consiglieri della sua maggioranza come un tentativo di ricatto nei suoi confronti. Questa volta è rimasto tranquillo e sorridente al suo posto.

Tutti più tranquilli, nella maggioranza, sulle modifiche ed integrazioni al regolamento dei Dehor. Hanno attaccato le minoranze facendo notare che si trattava di un regolamento che soltanto pochi mesi prima il Consiglio aveva approvato. Cosa ha spinto la maggioranza a rivederlo dopo solo pochi mesi? Perchè con l’approvazione delle variazioni è stata concessa una ulteriore proroga sino al 30 settembre a chi ancora non si era ancora adeguato penalizzando chi già lo aveva fatto? Queste le domande.

Questa volta la maggioranza si è mostrata compatta. Ha cercato di spiegare il perchè ed il per come.

“Vero che qualcuno ha subito disparità di trattamento ma anche vero che come ogni cosa perfettibile può e deve essere perfezionata cercando nello stesso tempo di limitare il disagio ai commercianti”, è stata la sintesi delle risposte. La sensazione è stata, però, che qualche gruppo della maggioranza si sia trovato in seria difficoltà nel sostenere queste tesi, qualcun altro le ha “sparate” di tutti i tipi e colori per dimostrarsi uno strenuo difensore della maggioranza e, per finire, qualcun altro del gruppo misto, con toni dimessi e spiegazioni confuse, cavalcava l’onda lunga del malcontento generato tra i commercianti dimenticando che solo pochi mesi fa era stato un convinto assertore del regolamento originario. Al voto finale 11 i favorevoli e 5 i contrari.

Sui dehor si sposta tutto a settembre con buona pace di tutti…o forse no. Circolavano diffide scritte con preavvisi di denuncia.

 

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