Atmosfera e scenario surreale. I gruppi di maggioranza parlavano a se stessi.
Galatina – Per la politica locale la settimana santa è cominciata nel peggiore dei modi. La colomba recante il ramoscello d’ulivo, segno di pace, sarà stata impallinata mentre spiccava il volo per Palazzo Orsini.
La mossa, per una larga parte della minoranza (quattro dei sei consiglieri), sarà stata sicuramente concordata. Per gli altri non si è capito bene il perché alla chetichella in tempi diversi siano andati via. Probabilmente si sarà trattato di impegni di natura diversa dalla politica ma di certo non è stata una bella testimonianza di democrazia.
La motivazione non può assolutamente giustificare la scelta. In democrazia ci può anche stare una dialettica vivace, un confronto acre, ma che abbandonino l’aula consiliare, lasciando gli scanni dell’opposizione tutti vuoti è un atto che di democrazia ha ben poco oltre ad essere offensivo sia verso chi, a torto o a ragione, la pensa diversamente e sia nei confronti dei cittadini che hanno votato per essere rappresentati.
Ancor di peggio è riuscito a fare un consigliere della maggioranza. Forse si sarà sentito offeso o snobbato dall’atteggiamento tenuto dalle minoranze ma non è riuscito a trovare niente di meglio che ripetere sino alla nausea, ad ogni suo intervento (è un eufemismo), “quanto siamo belli, quanto siamo bravi, quanto siamo coscienziosi noi e quanto siete brutti, quanto siete sporchi e quanto siete cattivi voi”.
Naturalmente è una metafora ma rende bene l’idea. Sentir ripetere dalla stessa persona, come un disco rotto, per sette, otto volte lo stesso ritornello è veramente degradante oltre che significativo di pochezza politica.
Peccato che lo stesso Presidente del Consiglio abbia perso l’occasione di un intervento deciso per farlo smettere. Parlare degli assenti è sempre cosa di cattivo gusto e non solo di cattivo gusto.
Per ciò che concerne i fatti i lavori erano iniziati con la lettura di tre interrogazioni consiliari presentate dalle minoranze. Una dal 5 Stelle Paolo Pulli avente per oggetto un errore o negligenza nel pagamento dell’indennità di carica all’assessore Antonio Palumbo. Nonostante non avesse chiesto l’aspettativa dal lavoro, e quindi avrebbe dovuto esserci una decurtazione del 50% della sua indennità, qualcuno/a ha pensato bene di gratificarlo sino ai nostri giorni con l’intera indennità. Nessuno si era accorto di niente, neanche l’assessore a quanto pare. “Stiamo già provvedendo al recupero delle somme” è stata la risposta del Sindaco.
Hanno fatto seguito due interrogazioni del consigliere socialista Giuseppe Spoti. Una sul cumulo di incarichi al segretario generale dott. Fabio Bolognino per potenziali conflitti di interessi e di legittimità. “Se ritieni siano state commesse delle illegittimità rivolgiti a chi di competenza per noi è tutto regolare” è stata, in sintesi, la risposta del sindaco.
La seconda, assai più composita verteva sulla C.S.A. Sulle nostre pagine, a questo link potete trovare un’ampia sintesi delle due interpellanze. https://www.ilsedile.it/consiglio-comunale-convocato-il-26-marzo/#more-26667
In particolare sulla domanda perché non è stata chiusa la transazione la risposta è stata che era sopraggiunta una richiesta da parte della Provincia per crediti vantati dalla stessa sulla CSA che cambiava l’intero quadro della situazione. Sulla richiesta, poi, del perché non è stata istituita una Commissione d’inchiesta per accertare colpe e colpevoli la risposta è stata che ai giorni nostri con il fallimento della Società non avrebbe avuto alcun senso.
Poi dopo una richiesta del Presidente di invertire alcuni punti all’ordine del giorno, al primo argomento in discussione il patatrac. Motivo alla base del contendere il ritardo con cui è consegnato il carteggio dell’o.d.g. ai consiglieri che in soli 5 giorni non avrebbero avuto il tempo per approfondire la conoscenza degli argomenti in discussione che erano ben 15. Parere contrario, naturalmente quello della maggioranza, secondo cui gli argomenti sarebbero stati ampiamente discussi nelle Commissione che spesso vengono disertate dalle minoranze.
Con dichiarazioni separate, prima il consigliere Pulli poi il consigliere G. De Pascalis ed infine il consigliere Spoti, hanno annunciato l’abbandono dell’aula e si sono allontanati. In un secondo momento li ha seguiti la consigliera Paola Carrozini.
Man mano che i lavori scorrevano, sicuramente per impegni di altro genere, anche il consigliere De Paolis si è allontanato. E’ rimasto in aula, per le minoranze il solo consigliere Francesco Sabato ma anche lui dopo essersi astenuto sulle modifiche ai regolamenti se ne è andato.
Son rimasti i soli consiglieri di maggioranza che alla “bulgara” (definizione dello stesso Presidente del Consiglio) hanno approvato a maggioranza assoluta tutti gli argomenti all’ordine del giorno.