Cronaca/Politica/di Andrea Caroppo Parlamentare Europeo
«I progetti delle sole città di Brindisi e Lecce non sono ne sufficienti ne coerenti con lo strumento del CIS: quel contratto istituzionale di sviluppo va
assolutamente ripensato, includendovi la zona cerniera che ricomprende i comuni a Sud di Brindisi e a Nord di Lecce, peraltro da sempre caratterizzata da una vocazione produttiva».
E’ quanto dichiara in una nota l’europarlamentare di Sud in Testa Andrea Caroppo intervenendo nel dibattito sul CIS di Lecce e Brindisi sollevatosi a seguito delle dichiarazioni in Aula del Ministro Provenzano in risposta all’interrogazione dell’On. D’Attis.
«Ci sono due fatti insuperabili – spiega Caroppo. Il primo è che i contratti istituzionali di sviluppo devono coinvolgere un’area vasta e non una singola cittadina; il secondo è che i relativi progetti devono conseguire il fine specifico della misura ovvero rappresentare un volano per l’economia e lo sviluppo industriale e occupazionale di quel territorio.
A questo punto è evidente che quel CIS va ripensato, includendo l’area del sud brindisino e del nord leccese peraltro da sempre caratterizzata da una specifica vocazione produttiva, oggi mortificata dalla crisi di sistema”.
“Mi auguro – conclude Caroppo – che i rappresentanti dei territori interessati avviino con senso di responsabilità un percorso in tal senso, individuando, insieme agli altri enti interessati, progetti strategico e che abbiano un effetto moltiplicatore per l’economia di un’area che necessita di essere valorizzata”.