Il Sedile

Corte dei Conti sferzante: “criticità irrisolte rendono inutile il Piano di Risanamento Finanziario”.

Recupero evasione, accertamento e riscossione tributi, alienazioni immobiliari, per i Giudici  non è stato compiuto nessun passo avanti. 

Cronaca/ di Redazione.

Si legge nella deliberazione della Corte dei Conti, a commento della relazione relativa al secondo semestre del 2017 del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Galatina, che il raggiungimento degli obiettivi previsti dal riequilibrio finanziario dell’Ente per evitare il dissesto passano attraverso la risoluzione in via prioritaria delle criticità che riguardano il risanamento dei debiti fuori bilancio, l’intensificazione delle attività di accertamento e riscossione dei propri tributi e la lotta all’evasione tributaria.

Non poteva che esserci un plauso da parte della Magistratura Contabile su quanto fatto dall’Amministrazione riguardo al  primo ossia i debiti accertati per i quali si è addivenuti ad una transazione con i rispettivi creditori. Era la parte meno difficile perché in fondo alla Corte poco importa come e chi pagherà l’importante e che si paghi e Pantalone silenziosamente ha già cominciato a pagare le prime rate di molti di quei debiti transatti, comprese quelle dei 900.000 euro di consumi energetici Eni che riguardano l’esercizio 2018.

Su questo fronte scoglio insuperato è ancora la CSA. A Gennaio la partecipata è stata dichiarata fallita e  quindi la transazione è definitivamente saltata e solo il Giudice ci dirà se e quanto pagare. Resta pure intatta, in attesa delle decisioni del Tribunale di Lecce, il contenzioso Galluccio Adolfo VS Comune per 490.000 euro ed altri 390.000 euro reclamati dalla Provincia di Lecce.

La cosa curiosa, in merito ai 570.000 euro della saltata transazione con la CSA,  è che la relazione firmata dal Collegio dei Revisori porta la data del 26 gennaio e relazione come se ancora non fosse successo niente di definitivo, come se fossero ancora in piedi le possibilità di concordato che il liquidatore della CSA si era impegnato a presentare in Tribunale mentre il termine era già scaduto infruttuosamente il 23 gennaio ed il Giudice aveva rifiutato qualsiasi altra proroga. Praticamente la Società partecipata era praticamente stata dichiarata fallita.

Sugli altri due argomenti la Corte dei Conti non ha risparmiato pesanti cesoiate al Comune.

Con riferimento  all’intensificazione delle attività di accertamento e riscossione dei propri tributi e la lotta all’evasione tributaria ha sottolineato che : “emerge che le difficoltà di riscossione, già rilevate in sede di monitoraggio del primo semestre non sono state ancora superate.    Le criticità, afferiscono, in particolare, alla TOSAP, alla tariffa rifiuti ed al recupero evasione ICI-IMU“.

Pertanto : ” invita l’Ente a proseguire nelle attività di riscossione dei tributi ed a comunicare al termine del prossimo semestre gli esiti delle attività di accertamento e riscossione intraprese. invita l’Ente a fornire un aggiornamento, al termine del prossimo semestre, degli eventuali ulteriori debiti fuori bilancio riconosciuti o da riconoscere”. 

Dello stesso tenore e con lo stesso scetticismo commenta i “progressi” compiuti in fase di realizzazione del Piano delle Alienazioni : ” Del pari, permane l’incertezza, già rilevata in sede di esame del primo semestre di monitoraggio, in relazione all’effettiva possibilità di smobilizzo e liquidazione del  patrimonio immobiliare nel breve e medio termine“.

 

Non sgorga certo ottimismo dalle considerazioni della Corte dei Conti sulla effettive possibilità che possano compiersi significativi passi in avanti sulla strada del riequilibrio finanziario del nostro Comune. Se, da un lato,  vien riconosciuto che qualcosa è stato realizzato sul piano dell’individuazione dei debiti fuori bilancio e relative transazioni, dall’altro, invita ad informare, nella prossima relazione semestrale da inviare  entro il mese di giugno, sugli sviluppi circa le altre situazioni ancora pendenti (e ce ne sono), ed ancora più critica, ancora una volta, sulle possibilità e capacità nella riscossione dei tributi e l’accertamento dell’evasione, così come assai critica e scettica sulle possibilità di recupero di circa 6 milioni di euro dalle alienazioni immobiliari di cui il 40%, ricordiamolo, dovrebbe essere destinato alla decurtazione dei debiti del Comune.                              

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