Illustrato nel corso della conferenza stampa a Palazzo Orsini iter e caratteristiche per poter entrare a far parte dell’ elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali.
Galatina – Come segnalato ieri la cicoria di Galatina è stata inserita nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT). E’ stato questo l’oggetto di una conferenza stampa tenutasi ieri mattina a Palazzo Orsini e che ha visto la partecipazione dell’assessore alle Attività Produttive , Alberto Russi e di Davide Montefrancesco della Libera Associazione LAICA.
Nel corso della conferenza è stato illustrato cosa significa e come si giunge ad essere qualificato come un prodotto PAT ossia quella specifica categoria di prodotti alimentari tutelati che, da circa circa quindici anni, è codificata dal Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
Per poter essere inclusi nell’elenco dei PAT i prodotti devono essere “ottenuti con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato – secondo regole tradizionali – per un periodo non inferiore ai venticinque anni”. I prodotti agricoli sono censiti, schedati ed inviati per la prima valutazione agli assessorati regionali competenti.
Una volta validati vengono, successivamente, inoltrati al Ministero che, dopo ulteriori verifiche, decreta l’inserimento nell’elenco ministeriale. Una volta entrati a far parte della famiglia dei PAT, è stato detto nel corso della conferenza stampa, il nome del prodotto non può essere utilizzato da altri se non che dagli operatori del settore alimentare che producono tale prodotto.
Oggi l’elenco – che viene annualmente aggiornato dal Ministero – si è arricchito complessivamente di 68 nuovi prodotti tradizionali, arrivando a contare complessivamente 4881 prodotti tradizionali. Un patrimonio, quindi, di specialità provenienti da tutta Italia: la Toscana detiene il primato con 461 PAT, mentre al secondo posto si colloca con 457 prodotti la Campania, seguita dal Lazio con 393.La Puglia conta da oggi 249 PAT, di cui oltre la metà sono ascrivibili al Salento.