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Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato l’informativa periodica “Attività Internazionale”, una analisi approfondita sulle misure economiche adottate in ambito europeo ed internazionale per contrastare la pandemia.  

La Commissione europea ha presentato nei giorni scorsi i primi inviti a far pervenire proposte nell’ambito dell’Acceleratore del CEI, il Consiglio europeo per l’innovazione, che con un finanziamento di oltre 1 miliardo di euro contribuirà all’espansione di start-up e piccole e medie imprese con le potenzialità per conseguire risultati importanti. 

Nell’ambito dello strumento SURE è partita la terza tranche di prestiti per il 2021 che ha portato all’erogazione di ulteriori 13 miliardi di euro a beneficio di sei Stati membri tra cui l’Italia con 1,87 miliardi di euro. 

L’informativa analizza poi la proposta avanzata dalla Commissione europea di esentare dall’IVA i beni e i servizi che la Commissione, insieme ad organi e agenzie UE, mette a disposizione di Stati membri e cittadini in tempi di crisi. Una soluzione che consentirebbe l’importazione e l’acquisto in esenzione dall’IVA di beni e servizi in risposta a un’emergenza nell’Unione, di cui potranno beneficiarne oltre agli Stati membri anche autorità o istituzioni nazionali, quali ospedali, autorità sanitarie o altre autorità di protezione civile. 

Riunito sotto la presidenza italiana, il G20 dei ministri economici ha ribadito l’impegno ad evitare qualsiasi ritiro prematuro delle misure di sostegno e la volontà di avvalersi di tutti gli strumenti a disposizione e per tutto il tempo necessario per salvaguardare posti di lavoro e redditi, confermando anche l’intenzione di continuare a lavorare insieme per l’attuazione di una riforma fiscale globale. 

Infine, il Fiscal monitor presentato nei giorni scorsi dal Fondo monetario internazionale ha evidenziato come le disparità economiche e fiscali siano state ulteriormente aggravate dalla pandemia, per poter garantire a tutti i cittadini l’accesso ai servizi di base e una redistribuzione fiscale più equa è quindi più che mai necessario aumentare la progressività dei sistemi fiscali e improntare un’azione comune contro la corsa al ribasso nelle tasse e il profit shifting