Cronaca/di Redazione
Nell’inchiesta coinvolto anche un ex assessore del Comune di Galatina ed il suo compagno.
Spuntano dalla ricostruzione dei PM della Procura potentina Emiliana Busto e Elena Mazzilli regali che il Presidente della sezione fallimentare del Tribunale Civile, Pietro Errede, avrebbe ricevuto nell’ambito del filone d’indagine in cui risultano indagati oltre al giudice, quattro avvocati e tre commercialisti.
I reati contestati sarebbero la violazione del principio di turnazione fra i consulenti, corruzione, turbativa d’asta e tentata estorsione.
Sotto la lente dei PM potentini tre episodi.
Il primo vede indagati il giudice Errede, la sua cancelleria De Masi, il consulente Evangelista e l’avvocato Positano. La nomina di Evangelista che avrebbe violato il principio di turnazione degli ausiliari sarebbe avvenuta nella procedura di vendita di una casa del centro di Lecce in cui sarebbe stata imposta la condizione dell’avvocato Positano (da qui la turbativa d’asta) del versamento di somme di denaro alla cancelliera.
Nel secondo si parla di “collana tennis” relativamente alla procedura fallimentare di un’azienda produttrice di gioielli: l’avrebbe consegnata, secondo quanto ipotizzato, il consulente Paglialunga al Giudice per aver imposto la sua nomina agli amministratori incaricati. Altri incarichi: al commercialista Liaci ed all’avvocatessa Perricci in cambio di “favori ed utilità di varia natura”.
La tentata concussione si sarebbe concretizzata in quanto Errede, sempre secondo quanto ipotizza ipotizzato la procura Potentina, in qualità di giudice delegato ed in quanto componente del collegio assegnatario della procedura di controllo giudiziario delle società Consorzio Armatori Ferrovieri s.p.a. e Fersalento s.r.l., avrebbe costretto gli amministratori giudiziari nell’ambito della procedura di controllo giudiziario della Fersalento s.r.l. a proporre al collegio la nomina di Antonio Casilli, quale coadiutore nell’ambito della stessa procedura di modo che il compenso spettante sarebbe stato ripartito tra Casilli e Russi.
Gli indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Amilcare Tana, Luigi Suez, Giancarlo Dei Lazzaretti, Francesco Vergine e Luigi Vetere