Case di cura private, RSA, strutture territoriali, ambulatori accreditati della Puglia, oltre 2.000 posti letti uniti nella nuova alleanza.
E’ nata una nuova alleanza tra le case di cura private, le RSA, le strutture territoriali e gli ambulatori accreditati della Puglia, si chiama Arsota (Associazione Regionale Strutture Ospedaliere Territoriali Ambulatoriali).
Nasce dalle spoglie dell’AIOP, con l’abbandono di questa associazione da parte della maggioranza delle strutture prima rappresentate. Un nuovo patto, insomma, tra strutture private/accreditate pugliesi di medie e piccole dimensioni, con capitali, imprenditoria e professionalità pugliesi, radicate nella storia dei rispettivi territori e rappresentative di una sanità capace di una risposta di qualità, offrendo una efficace alternativa ai viaggi della speranza ed all’emigrazione sanitaria.
Oltre 25 strutture con più di duemila posti letto tra ospedalieri e riabilitativi associati, ma soprattutto con la maggiore rappresentatività proprio delle strutture ospedaliere private per acuti.
«E’ indispensabile una nuova alleanza tra strutture private che hanno la stessa storia, parlano la stessa lingua e perseguono gli stessi obiettivi» afferma il dottor Galluccio, presidente di Arsota. «Possiamo e vogliamo fornire una sanità di alta qualità, – continua – non certo da soli, ma insieme alle non poche “eccellenze” della sanità pubblica della nostra regione. Vorremmo che l’emigrazione sanitaria fosse limitata solo verso quelle strutture di altissima qualità evidentemente non replicabili in ogni regione d’Italia. Ma solo a quelle». E poi conclude: «Siamo parte di questo Servizio sanitario regionale, e siamo pronti a fare la nostra parte dando il contributo utile al sistema sanitario regionale per uscire da criticità conclamate quali, innanzitutto, le liste d’attesa e la mobilità passiva. Il nostro primo obiettivo è quello di aprire un dialogo con la nostra Regione e con le Asl pugliesi per affrontare questioni che ormai hanno impellenza di trovare una soluzione».
Un patto tanto più significativo, quindi, visto che viene siglato in un momento in cui la Puglia sta affrontando il Piano di riordino ospedaliero e si aprono nuove sfide per il sistema sanitario.