Galatina – «La Asl si fermi sulla chiusura del reparto di Malattie infettive a Galatina, prima dia garanzie». Punta i piedi Giampiero De Pascalis, candidato sindaco di “Obiettivo 2022” (Direzione Italia, Forza Italia, Psi, Udc, e le liste civiche Agorà, La Città, Lista De Pascalis) e punta il dito sulla decisione della Asl di far partire il Piano di riordino proprio da Galatina.
«Galatina non ha un’amministrazione politica in carica, così si parte da qui per attuare un Piano di riordino contestato dagli stessi addetti ai lavori – afferma De Pascalis –, ma noi metteremo in atto tutte le azioni necessarie a tutelare la salute dei cittadini e la sicurezza dei lavoratori. Siamo stanchi di dover subire scelte che non tengono conto dei reali bisogni dei cittadini. La differenza tra la vita e la morte si può determinare anche in pochi secondi, ma qui vogliono lasciare un ospedale che avrà i costi di una struttura pienamente funzionante, a fronte di pochi posti letto».
La ferma presa di De Pascalis si articola in una serie di riflessioni e domande: «Da cittadino e da potenziale sindaco di questa città mi chiedo come si possa pensare di smantellare, senza aver prima fatto le dovute aperture di nuovi reparti. Mi chiedo come sia possibile, anche solo ipotizzare, di chiudere il punto nascita di Galatina, per l’estate, quando ancora gli ospedali di Gallipoli e Scorrano non sono pronti ad aprirli. Mi chiedo quale sia la logica per cui nel giro di pochi mesi l’ospedale di Scorrano passa da Pronto soccorso di base a I livello. Mi chiedo qual è la logica per cui Galatina e Casarano erano capofila, nell’ipotesi di accorpamento, e ora si ritrovano declassati. Sono scelte politiche, evidentemente, non di carattere sanitario e per questo non ci fidiamo».
Poi l’appello alla città: «Non ci arrendiamo, facciamo sentire la nostra voce, non permettiamo anche questa volta che facciamo della città quel che vogliono. Mobilitiamoci. I nostri legali stanno lavorando al ricorso contro il Regolamento ospedaliero di febbraio e mi auguro che ci siano le premesse di legge per poterlo presentare, ma intanto battiamo i pugni sul tavolo perché le cose siano fatte con razionalità, rispettando il dm 70: quello che lì è previsto devono darcelo e non pensino di accontentarci con sei posti letto di Cardiologia o dodici di Chirurgia».