A Maglie viene ristrutturato ed inaugurato un frantoio ipogeo a Galatina viene recintato e nascosto.
Cronaca/Galatina/di Redazione
Il trappeto ipogeo di via Foggiari, a Maglie, sarà inaugurato e svelato nel pomeriggio di giovedì, alla presenza dell’assessore regionale Angela Barbanente, promotrice della Legge regionale del 2008, sulle Norme per la rigenerazione urbana e del sindaco della cittadina, Antonio Fitto.
L’intervento di rigenerazione urbana svolto nel centro storico della città di Maglie, più in generale, ha riguardato una “piazza chiusa”, un luogo di piccole dimensioni, dove le quinte architettoniche di alcuni corpi di fabbrica conferiscono un singolare aspetto urbano, tanto da farlo assimilare ad una tipica “corte chiusa” , un tempo gremito di cittadini anche grazie alla presenza del trappeto ipogeo, attivo giorno e notte.
L’obiettivo principale dell’intervento è stato, dunque, il recupero e la conservazione di un vecchio luogo del lavoro rappresentato dal frantoio. Un vero e proprio patrimonio, un esempio di archeologia industriale ora visibile in tutto il suo splendore. Come i tempi che furono.
I tempi che furono sono invece spesso sepolti a Galatina e cinti da una rete metallica per evitare pericoli. Anche in questo caso si tratta di un frantoio ipogeo che avrebbe potuto essere testimonianza della cultura e dell’economia della città “nei tempi che furono”
La differenza tra due modi diversi di intendere cultura e tradizione della propria città sta proprio nel fatto che mentre Maglie recupera il trappeto e ne fa un momento di attrazione turistica e culturale, Galatina lo fa recintare e lo nasconde il più possibile. Il frantoio è ubicato in località Rione S. Giovanni nei pressi del bivio che porta verso il Quartiere Fieristico la cui scoperta risale ai tempi in cui furono effettuati i lavori di ampliamente della rete stradale.
Un automezzo, così come avvenne per l’edicola votiva del XVII sec. di cui attendiamo ancora notizie sulla sua fine da parte del sindaco vista l’interpellanza consiliare fatta a suo tempo (https://www.ilsedile.it/che-fine-ha-fatto-ledicola-votiva-medioevale-del-rione-s-giovanni/#more-6798) , fece crollare parte della volta del frantoio, per evitare problemi e scalpori ed il tutto fu prontamente occultato e recintato. Ora è lì a far brutta mostra di se stesso e “dei tempi che furono”.
Poi qualcuno sta ancora a chiedersi come mai piccoli centri un tempo assai meno importanti di Galatina nel tempo abbiano acquisito maggiore rilevanza storica, strategica, economica e culturale. E’ appunto una questione di cultura e di amore per la propria città, ci sta chi ce l’ha e chi non ce l’ha.