Il Sedile

Dimessosi il liquidatore dell’Ente Fiera del Salento Spa

Le dimissioni sono state ufficializzate il 10 dicembre nelle mani del Presidente del Collegio Sindacale della Società dott. Antonello Palumbo.

Cronaca/Galatina/ di p.z.

Una notizia che stava passando stranamente ed inpiegabilmente sotto silenzio. Non tanto per le motivazioni rilasciateci, peraltro giuste e legittime, dal dott. Spagnulo nella sua veste di liquidatore della Fiera del Salento Spa: “Non pensavo e non ritevevo fosse un evento- ha detto- per cui dovessero essere coinvolti con dichiarazioni ufficiali gli organi di stampa. Ho fatto quel che dovevo per legge, ho comunicato per iscritto al presidente del Collegio Sindacale  le mie dimissioni“, quanto per il fatto che queste dimissioni sono state presentate già dal 10 di dicembre e nessuno ne ha fatto cenno.

Restiamo nel campo dell’ufficialità ed ordiniamo i fatti. Nel 2013 il dott. Spagnulo, suscitando notevoli perplessità, venne nominato liquidatore della Società Fiera del Salento Spa, che sotto la sua vicepresidenza, sotto la presidenza del dott. Scognamiglio e sotto la presidenza di un Collegio Sindacale presieduto dal dott. Antonello Palumbo, complici anche le precedenti gestioni, aveva maturato un debito che stretto stretto si aggira sul milione di euro.

Domanda d’obbligo al dott. Spagnulo. Qual’è il motivo ufficiale di queste dimissioni?    

” Ho ricevuto un incarico di liquidatore per una grossa Società del Nord con sede a Milano e con dimensioni internazionali. Mi richiederà un notevole impegno di tempo ed energie e non potrò permettermi di espletare ambedue gli incarichi. Tenendo presente, peraltro, che tutto ciò che era nelle mie corde come liquiditare della Fiera del Salento Spa l’ho già fatto, e ben poco di altro potrei aggiungere, mi è sembrato professionalmente corretto rassegnare le dimissioni dall’incarico secondo le procedure previste dalla legge”.

Incalziamo. Come mai, secondo lei, la notizia non è stata resa pubblica dopo oltre dieci giorni dal fatto?      

” Ripeto. Per quel che mi riguarda ho seguito quanto prescritto dalla legge. Per il resto non so e non voglio entrare nel merito dei comportamenti degli Enti Pubblici. Avranno avuto le loro buone ragioni”

Quali possono essere queste “buone ragioni”? Assemblando il puzzle, dal momento della messa in liquidazione della Spa ai giorni nostri, si può ricavare un quadro di insieme compreso anche ciò che liquidatore e Collegio sindacale magari non avevano preventivato. Cominciamo allora col porci una domanda futile. Chi dalla messa in liquidazione e per il tempo a seguire poteva trarne un vantaggio?

Erano l’ex vicepresidente nominato liquidatore e gli organi collegiali di controllo che continuavano a svolgere il loro lavoro. Circa 28.000 euro che sarebbero stati distribuiti. Il complesso immobiliare del Quartiere Fieristico nel frangente, che era stato affittato dal dott. Spagnulo alla Fiera del Salento Srl per 50.000 euro l’anno, avrebbe garantito gli introiti necessari.

Intanto per il recupero crediti era stata adottata e condotta una strategia che faceva capire chiaramente quali fossero i veri obiettivi. Proposte di transazioni al 5% dell’ ammontare del debito rimborsabile in dieci anni. Insomma quisquiglie, giusto un pò di fumo negli occhi per cercare di far capire che si stava facendo.

Tutto è proceduto tranquillamente e sottocoperta fin quando non è scoppiata la prima grana politica o presunta tale. Qualcuno avrà fatto di capire a chi di competenza che il gioco stava diventando un pò pesante e che se qualche coperchio fosse stato sollevato il rischio era quello che dal pentolone sarebbero fuorisciti schizzi di acqua bollente e qualcuno avrebbe potuto scottarsi.

L’Amministrazione Comunale ha chiesto in restituzione, alla Fiera del Salento Srl, l’immobile fieristico con la presunta motivazione del non rispetto di alcune clausole contrattuali quali l’organizzazione della Campionaria. Ma se l’Amministrazione Comunale rientrasse in possesso del suo immobile da dove ricavare introiti alternativi?

In ogni caso si tratterebbe di un’azione che finirebbe in Tribunale e si sa che lì i tempi non sarebbero certo quelli di uno Tsunami, oltretutto è opinione diffusa che la richiesta faccia parte di un copione salva fondo schiena. Forse, però la motivazione principale potrebbe rinvenirsi in qualcosa di non preventivato, che sotto forma di dispettuccio da parte di qualcuno, sta rischiando di far saltare tutto il progetto. Si chiamano debiti privilegiati e sono quelli, presunti o tali, che appartengono alla sfera dei diritti economici dei lavoratori dipendenti. Si parla di un credito di circa 25.000 euro di incerta natura vantati da un ex dipendente.

Per queste somme, l’ex dipendente non avrebbe voluto accettare nessuna transazione ed anzi avrebbe chiesto al Giudice il fallimento della Società. Cosa farà il Giudice? Per il momento non è dato di sapere ma sembra quasi scontato che se i libri contabili della Fiera del Salento Spa finissero nelle mani di un Magistrato forse quel pentolone finirebbe veramente per essere scoperchiato.

Non resta che attendere gli ulteriori sviluppi di tutta la vicenda perchè l’impressione generale è che per ora si siano mossi solo i primi passi ed oltretutto anche nel silenzio più assoluto come spesso accade.  Di certo a breve, se non a brevissimo, il presidiente del Collegio Sindacale convocherà i soci della Spa per procedere velocemente alla nomina di un nuovo liquidatore oppure……..

 

 

 

 

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