C’è bisogno di un partito socialista che parli chiaro, che non racconti storie, un partito trasparente che dia voce alla gente ed agli iscritti

PSILettere/ di Piero D’Errico

Ci avviamo nel bel mezzo di una campagna elettorale.

Sarà lunga e forse sarà anche noiosa. Come sempre voleranno parole offensive, parole forti e violente, promesse e illusioni non mancheranno neanche questa volta.

Ognuno vorrà promettere più di quanto l’altro  ha già fatto, si regaleranno sogni irrealizzabili, si regaleranno speranze che resteranno tali, sempre.

Si collauderà un nuovo sistema elettorale, già si accennano alleanze ed incontri, abbandoni e defezioni.

Iniziano proclami e slogan, e qualche vecchia novità: D’Alema si candida nel Salento. Ben tornato leader maximo, ti stavamo  aspettando.                                                                                                                      Non so ancora dove i sopravvissuti socialisti di sinistra si schiereranno, come si schiereranno, cosa faranno.

Mi piacerebbe saperne di più e magari poter dare loro un consiglio o una “rosa”.                                                                                                    

Magari dire loro che i tempi sono cambiati e anche il recente passato ha una nuova luce, che c’è bisogno di una forza socialista moderata da collocare tra il PD di Renzi troppo spostato al centro, al fianco di Berlusconi, e il MDP di Bersani troppo spostato a sinistra.

C’è bisogno di una sinistra riformista che riparli di articolo 18 ed esodati, che metta al centro povertà e disoccupazione, lavoro e welfare, che corregga distorsioni e deformazioni, che risvegli le coscienze e le speranze, che ridia alla gente motivi forti per andare a votare.

C’è bisogno di un partito socialista che parli chiaro, che non racconti storie, non racconti bugie.

Un partito socialista trasparente che dia voce alla gente, agli iscritti, ridia a chi vorrà farlo e spero siano tanti, un percorso, un passaggio, un accesso che ne motivi la scelta “socialista”, il voto “socialista”.

Io spero in una rinascita non lontana, ed ora che ci penso è già da un bel po’ che viviamo nascosti in altri partiti, da un po’ che facciamo fatica a trovarci, camminiamo come dentro a una fitta e fredda nebbia.      Silenziosi ed appiattiti, quasi omologati, mai una posizione critica, mai un voto contrario, una battaglia per caratterizzare le nostre idee, la nostra identità, la nostra presenza.

Spero che la cosa non duri all’infinito, spero che il partito non scriva la parola “fine”,  spero si cominci a scrivere una “nuova” storia socialista. Spero che la nostra storia continui all’infinito, che migliori le condizioni di vita e di lavoro della gente, che dia un avvenire ai tanti giovani che si sentono persi e abbandonati, che si sentono soli e rifiutati.

DIO SALVI I SOCIALISTI.