Perplessità sulla decisione perché si fa pagare il cittadino e sulla imputazione contabile perché è un debito fuori bilancio.
Una decisione, quella dell’Avvocatura Comunale, che lascia spazio a molti dubbi sia per la decisione di addebitare al Comune il pagamento delle spese legali sia per l’imputazione delle somme al corrente bilancio 2018.
Il caso ha preso il via da una denuncia penale che due dipendenti comunali hanno ricevuto per fatti connessi all’espletamento delle loro funzioni e dei loro compiti d’ufficio. I due dipendenti per la loro difesa si sono affidati all’assistenza legale di un professionista esterno ed hanno poi chiesto il patrocinio legale a spese del Comune.
Il patrocinio è stato concesso con relativo gradimento ed accettazione, da parte della Giunta Comunale, del professionista scelto dai due dipendenti. In una fase successiva l’Ufficio Legale comunale ha trasmesso tutta la documentazione dei dipendenti alla Compagnia Assicurativa Allianz tenuta, secondo quanto si afferma in determina, ad assumersi in proprio gli oneri di difesa in luogo del Comune in virtù di una polizza assicurativa stipulata tra Ente ed Compagnia assicurativa. Siamo nel dicembre del 2016.
A conclusione delle indagini il PM ha chiesto l’archiviazione del procedimento ed il GIP ha disposto con proprio decreto definitivo, nel gennaio del 2017 l’archiviazione, con la motivazione che ” la notizia di reato è infondata“.
Da qui a seguire comincia il bello perché l’avvocato difensore dei due dipendenti comunali ha fatto pervenire al Comune propria fattura a saldo delle sue competenze quantificandole in 2.260,44 euro. Di cui 1.890 per compensi, 283 per rimborsi e 86,94 per C.A.
Decreto di archiviazione e nota delle spese legali sono state inviate all’Assicurazione perché la stessa procedesse al pagamento di quanto dovuto. Qui arriva la sorpresa perché la Compagnia con propria nota comunica al Comune di non poter fare luogo al rimborso delle spese di difesa perché nel caso di imputazioni per delitto doloso il rimborso sarebbe dovuto solo nel caso di assoluzione con decisione passata in giudicato restando esclusi i casi di estinzione del reato per qualsiasi altra causa.
Il Servizio Comunale Affari Legali e Contenzioso fatto un timido tentativo di replica ha deciso di far cadere il tutto ed assumere a carico del Comune il pagamento delle competenze legali imputando dette somme nel bilancio del 2018 in formazione.
A questo punto urge chiedere qualche delucidazione alla Dirigente responsabile del Servizio. Per quale motivo si è accettato per buono il parere della Compagnia Assicurativa e non si sono espletati passi successivi e forti per far pagare all’Assicurazione il dovuto?
Ci può spiegare, Dirigente ed Assicurazione, per quale motivo un decreto di archiviazione non sarebbe una “decisione passata in giudicato”? Decretare che la “notizia di reato è infondata” non è decisione che passa in giudicato? Allora di grazia cos’è?
Si legge inoltre nella determinazione n. 147 del 1° febbraio 2018 che la Compagnia Assicurativa “conferma le determinazioni già in precedenza comunicate, in forza del limite contrattuale di polizza che circoscrive il rimborso al solo caso di assoluzione“. Sarei proprio curioso di sapere nel caso di assoluzione di un dipendente comunale l’Assicurazione cosa dovrebbe pagare? Le spese della controparte condannata?
Certo che se il contratto di assicurazione prevedesse veramente per iscritto le clausole che va affermando la Compagnia, allora dovremmo veramente dire che sarebbe meglio che il prossimo contratto venga sottoposto alla lettura ed approvazione di qualcuno che usa la testa mentre i piedi li utilizza solo per camminare e magari per prendere a calci qualcuno che si fa rifilare questi pacchi.
Si vorrebbe infine capire il perché queste spese legali siano state imputate nel bilancio 2018 nel capitolo “spese per incarichi legali”. I fatti e l’incarico risalgono al 2017 come mai nel momento in cui si è accettato e concesso il patrocinio esterno a spese dell’Ente non è stato previsto nessun impegno di spesa precauzionale in un Fondo specifico? Questi 2. 260 euro o sono ormai da considerarsi debiti fuori bilancio oppure devono essere risorse già precedentemente imputate ed accantonate. Si propende naturalmente per la prima ipotesi visto che in nessun passaggio della determina in oggetto si fa riferimento ad una precedente prudenziale imputazione della somma.