Rubriche/Previdenza &Fisco/di Cantiere Sociale UIL Galatina
Utile e per certi versi altrettanto logico, il “pensiero giudiziario” prodotto dalla Cassazione e che stabilisce un doppio risarcimento se l’errore del medico, stravolge anche la vita dei familiari.
A stabilirlo, è una sentenza espressa in merito a un caso di “malasanità” che ha portato una signora ad una invalidità del 50% e ad una perdita della propria indipendenza divenendo, di fatto, parzialmente bisognosa dell’aiuto dei suoi familiari.
“Aiuto” previsto dalla Costituzione, da parte di un familiare nei confronti di un congiunto bisognoso.
Il tutto in obbedienza ad un vincolo di solidarietà su cui si fonda il concetto di famiglia anche di fatto.
La Cassazione era chiamata a decidere, se un familiare tenuto all’assistenza del congiunto, potesse rivendicare un risarcimento aggiuntivo per il mutamento delle condizioni di vita dovuto alle nuove necessità di “aiuto” del parente infermo.
Chiarissima la decisione dei giudici che hanno accordato il diritto ad una somma di denaro, stabilendo un principio.
Per la Corte è risarcibile il peggioramento della qualità della vita della persona “obbligata alla assistenza”.
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