Quando ci son troppi sacrestani la Chiesa resta…chiusa.

penna-e-calamaioLettere/Galatina/ di P.A.

Egregio direttore

Le scrivo per sottoporle e per evidenziare una situazione che a me è sembrata molto strana anzi paradossale.IAT

Vengo ai fatti. Domenica mattina erano circa le ore 11.00 quando transitavo da via Vittorio Emanuele e mi soffermavo a notare come gli uffici dello I.A.T. fossero chiusi. Non si può dire che mancassero frotte di turisti che da Piazza S. Pietro si dirigevano verso lo I.A.T. per poi raggiungere la Basilica di S. Caterina d’Alessandria.

Stessa cosa la sera. Gli uffici dello I.A.T erano chiusi e non si può dire che mancassero turisti a Galatina. Era infatti in corso una manifestazione in Piazza S. Pietro a cui partecipavano persone provenienti da tutta Italia.

Ci stava Carmen Russo e suo marito, ci stava tantissima gente ed anche due assessori sul sagrato della Chiesa madre belli ed allegri tra tutta quella gente di tutta Italia e di tutto si preoccupavano tranne se l’Ufficio di Informazione Turistica fosse aperto e funzionasse. Uno dei due assessori era addirittura l’ assessore al Turismo ma in tutt’altre cose affaccendato…..

Mi chiedo e le chiedo è mai possibile che parlano sempre di sviluppo turistico, di immagine turistica, di promozione turistica, si spendono un sacco di soldi in nome del turismo e poi al turista si offre questa immagine della città? E’ questa l’organizzazione turistica che questa città riesce ad offrire?

Gli incompetenti dovrebbero dimettersi e se non lo fanno di loro spontanea volontà dovrebbe provvedere chi li ha nominati per evitare che commettano ulteriori danni alla città ed anche per non essere suo corresponsabile.

Lo I.A.T. sembra diventato una terra di tutti, un utilizzo indiscriminato di struttura e mezzi pubblici, una struttura pubblica in cui non si capisce se ci sia un responsabile e chi sia, non ci sono regole, ognuno fa quello che vuole e chi dovrebbe fare chiude un occhio, anzi li chiude tutti e due.

Grazie per l’attenzione che vorrà dedicarmi. Cordiali saluti.

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Egregio lettore, avrei preferito che lei mi avesse autorizzato a mettere per esteso il suo nome e cognome. Rispetto comunque la sua volontà e le sue motivazioni. Le rispondo per la parte che compete la mia conoscenza dei fatti sul resto delle sue evidenze e delle sue annotazioni se qualcuno intendesse obiettarle qualcosa sarà libero di farlo e mio dovere renderle pubbliche.

Purtroppo caro lettore le cose stanno peggio di quanto le appaiono, perché nel settore I.A.T. regna veramente l’anarchia e ciò è dovuto all’enorme confusione generata non dico dall’incompetenza, come lei la definisce, ma di certo da tanta ignoranza.

Se poi questa ignoranza sia volutamente ostentata per nascondere altro questo non saprei dirglielo. Per spiegarle come stanno i fatti ci viene incontro una determina del 13 maggio 2014 la n.681. In essa si dice che la Giunta Comunale ha deciso in data 23 aprile 2014 di rinnovare per ulteriori sei mesi il contratto di comodato gratuito con la Ditta Mood di Anselmo Anselmi per la gestione dello I.A.T. “ da assicurarsi grazie anche alla collaborazione in corso con l’Associazione locale “ Città Nostra” .

Come si evince, poi, dalla delibera di Giunta n. 148 del 23 Aprile, L’Amministrazione Comunale ha chiesto alla Regione Puglia l’inserimento del proprio Ufficio d’Informazione e Accoglienza Turistica nella rete regionale degli I.A.T. però fin quando la burocrazia regionale, e si sa come vanno certe cose, non sarà pronta lo I.A.T. di Galatina continuerà a restare in balia delle onde e continuerà ad offrire gli spettacoli a cui lei faceva riferimento. Ritorniamo per un attimo alla Determina di rinnovo dell’incarico perché lì comincia il pasticcio.

Con un unico atto, egregio lettore, si è nominato un gestore ed un vice gestore, un titolare ed un facente funzioni, ossia La Mood e Città Nostra. La Mood è la titolare che però può “assicurarsi della collaborazione già in corso” con l’Associazione. Ma se è stato già nominato un responsabile che senso ha autorizzare e formalizzare una collaborazione? Forse la Mood di Anselmi non è in grado di assolvere all’incarico? Se così fosse perché non si è affidato l’incarico direttamente a Città Nostra o ad altra Associazione?

La verità, egregio lettore, è quella che sanno anche le pietre della città. La Mood del sig. Anselmi ha da tempo abbandonato completamente ogni volontà di attenzione e cura dello I.A.T. In tempi passati con proprio personale copriva almeno la mattina mentre la parte serale veniva coperta con personale dell’Associazione “Galatina Letterata” . Questo connubio poi fini per ovvi motivi : ci stava chi pigliava le medaglie e chi solo le pallottole. Circa un anno fa subentrò a “Galatina Letterata”, “Città Nostra” a cui pian piano il prode Anselmo scaricò completamente l’onere di gestire lo I.A.T. declinando alla fine anche l’impegno mattutino.

Il contratto di comodato è però rimasto sempre in testa alla Mood la quale continua ad essere presentata ad ogni determina o delibera in cui gli si elargiscono soldi (tipo Barocco Wine, Corti a mezzanotte, Bit) come la benefattrice che gestisce gratuitamente lo I.A.T.

Un gratuitamente che poi non è mica tanto vero in quanto oltre alle manifestazioni citate, in cui almeno per le prime due si viaggia su contributi pubblici di 6.000 euro circa, sempre con la determina n. 681 del 13 maggio quella in cui si dice che viene rinnovato l’incarico alla Mood, che però può avvalersi della collaborazione di Città Nostra, è stato determinato di corrispondere alla MOOD l’importo di € 1.500,00 quale compartecipazione comunale alle spese di gestione del servizio dello I.A.T.

Se queste somme finiranno nelle casse della Mood o in quelle di Città Nostra, questo non saprei dirle, mi fermo pertanto alla determina che le consegna ufficialmente alla Mood. Resta da capire in ogni caso, in tutta questa vicenda, quale autore intendano cercare alcuni dei personaggi che ruotano in orbita I.A.T . Quando lo scopriremo forse capiremmo anche perché, egregio lettore, succede quello che lei ci ha segnalato. Ricambio i suoi cordiali saluti. (p.z.)